
Numero della bestia
link per volantino PDF
CHE COSA POTREBBE SIGNIFICARE IL NUMERO DELLA BESTIA, IL 666?
Di questo numero si parla nella Bibbia nel libro dell’Apocalisse al capitolo 13, versetti 17-18. Come interpretarlo? In modi complementari.
A- In Apocalisse, 1260 giorni sono 42 mesi (Apocalisse 11:2-3), quindi un mese dura 30 giorni (1260/42=30). Un anno dura 12 mesi (Apocalisse 22:2). Quindi un anno in Apocalisse dura 30*12=360 giorni. La bestia che sale dal mare di Apocalisse 13:1-2 ha dieci corna come la quarta bestia di Daniele 7:6; è simile a un leopardo come la terza bestia di Daniele 7:6; è in parte orso, come la seconda bestia di Daniele 7:5 è in parte leone come la prima bestia di Daniele 7:4. La bestia che sale dal mare di Apocalisse 13:1-2 comprende tutte e quattro le bestie di Daniele 7:4-7, le quali a loro volta rappresentano i quattro materiali di Daniele 2:32-33,37-40. La bestia che sale dal mare di Apocalisse 13:1-2 può essere considerata equivalente all'intera statua di Daniele 2:31. Il periodo dei regni rappresentati da questa statua inizia con quello babilonese (Daniele 2:38) e termina con l'avvento del regno fatto sorgere da Dio (Daniele 2:44). L'impero babilonese iniziò nel 626 a.C. (dato storico). Il regno di Dio è inaugurato da Gesù Cristo, che trionfa sulle potenze del mondo mediante il suo sacrificio sulla croce (Colossesi 2:15) intorno al 32 o 33 d.C. (in accordo con i dati storici e in base alle settanta settimane di Daniele 9:24-26). Tra il 626 a.C. e il 32 d.C. ci sono 657 anni (657=626+32-1 sottraendo 1 dal totale perché l'anno zero non esiste nel calendario). 657 anni equivalgono, in “anni apocalittici”, a 657*365,25/360 =239969,25/360 =666,58125. Il 666 è il numero della bestia che sale dal mare secondo Apocalisse 13:18. Se addirittura si contano a ritroso 666 “anni apocalittici” (cioè di 360 giorni) esattamente dall'aprile 32 d.C. (32 più un quarto di anno, cioè 32,25) si arriva (sottraendo un anno perché non esiste l'anno zero, che va quindi saltato) a:
32,25-1-666*360/365,25=-625,177 cioè un po' prima del 625 a.C., momento che appartiene quindi all'anno 626 a.C., in accordo con il dato storico dell'inizio dell'Impero Neo-Babilonese. Potrebbe essere significativo che il numero 666 sia la parte intera dei due terzi di 1000 (1000*2/3=666,6 periodico): infatti sono proprio 1000 gli anni della durata del periodo del regno messianico di Apocalisse 20:1-6, prima dei nuovi cieli e della nuova terra. La durata dei regni “bestiali” (Daniele 7:4-7; Apocalisse 13:1-2) quindi è incompleta: due terzi (anzi, persino leggermente meno dei due terzi) del regno messianico.
Quest’interpretazione, se corretta, mostra come anche nell’Apocalisse, sebbene non in modo profetico, in quanto successiva a Cristo, ci sia un dato storico preciso sulla data della sua morte, più del resto del Nuovo Testamento e di ogni altra fonte antica. Se non corretta, la probabilità di coincidenza casuale sarebbe 1 anno diviso 666 anni, cioè circa lo 0,15%.
B- L’interpretazione simbolica del 666 come triplice ripetizione del numero 6 potrebbe apparire poco sensata, perché basata sul sistema decimale indiano-arabo, sconosciuto nell’Impero Romano del I secolo; però, pronunciando il numero 666 in una qualsiasi delle quattro lingue legate all’Apocalisse (ebraico, principale lingua delle Scritture; aramaico, lingua di Gesù; greco, lingua franca del Mediterraneo nel I secolo, usata per scrivere o almeno diffondere l’Apocalisse e l’intero Nuovo Testamento; latino, la lingua dell’Impero Romano) il numero 6 (o parole ad esso collegate) è effettivamente proferito tre volte. Non è quindi da escludere che “seicentosessantasei” sia un triplice riferimento al numero 6, che, essendo inferiore al 7, solitamente associato a Dio, ne risulta un vano tentativo di imitazione (il diavolo vuole essere come Dio, ma non può eguagliarlo).
C- Da Apocalisse 13:16-18, il numero dovrebbe corrispondere a un nome, cioè a una persona in carne ed ossa. L’alfabeto ebraico/aramaico e quello greco sono anche utilizzati come un ordinari sistemi di numerazione. In entrambi ci sono 27 simboli alfabetici (lettere ordinarie, lettere finali, lettere con funzione solo numerica) suddivisi in gruppi di 9: i numeri da 1 a 9, le decine da 10 a 90, le centinaia da 100 e 900, associate alle lettere con i valori crescenti in ordine alfabetico. Ogni parola ha quindi associato un valore numerico, ma non si tratta di una calcolo misterioso, esoterico, nascosto, bensì della comune somma dei valori convenzionali delle lettere. Dire quindi che il nome della bestia equivale a seicentosessantasei, un “numero d’uomo” potrebbe essere un modo per dire che le lettere di un nome, sommate secondo le regole convenzionali, danno 666 come risultato. Molti tentativi sono stati fatti nel corso della storia per identificare la bestia in un uomo; ma proprio l’enorme quantità di opzioni di applicabilità di questa cifra dovrebbe indurre a non utilizzare questo criterio come il principale metodo per stabilire chi sia un “anticristo” (Prima lettera di Giovanni 2:18,22 e 4:3. Seconda lettera di Giovanni 7). Non dobbiamo badare principalmente a un nome, che è “apparenza” (1 Samuele 16:7), ma guardare i “frutti” (Matteo 7:15-20).
DOVREMMO AVER PAURA DI UN NUMERO?
No, non dobbiamo avere paura di un numero, sia esso il 666 o un qualunque altro numero. Anche per questo motivo la Bibbia condanna e addirittura ridicolizza ogni forma di divinazione (Daniele 2:5-11). Attenzione perciò a non ritenere che il numero 666 sia intrinsecamente e necessariamente da associare sempre e comunque a una realtà maligna: non è il numero 666 in sé, indipendentemente dal suo contesto, ad essere quindi “della Bestia”; al contrario, è il libro dell’Apocalisse, che significa “rivelazione” a dirci che è il numero della Bestia ad avere valore di 666. Se il valore 666 fosse intrinsecamente significativo, non ci sarebbe ragione di rivelarlo. Per comprendere come non ci siano in realtà numeri buoni e numeri malvagi, pensiamo al numero 7: nella Bibbia è quasi sempre legato a Dio (per esempio Apocalisse 1:4; 5:6); ma non sempre: sia il Dragone, sia la Bestia che sale dal mare (Apocalisse 12:3; 13:1) hanno 7 teste. Quando Dio parla per enigmi, è perché, o tali devono rimanere fino alla fine (è quindi inutile cercare risposte “esoteriche” se Dio non ha voluto rivelarle), come in Apocalisse 10:4, o perché sia interpretato mediante un’ispirazione da parte di Dio, come in Daniele 2:19-23. Non è possibile utilizzare simbolismi di origine umana (siano essi sapienziali o esoterici) per spiegare una rivelazione; piuttosto può accadere l’opposto, che una rivelazione utilizzi per i propri fini un simbolo e così lo de-mistifichi. Il numero 666 è stato così tanto preso in considerazione e spesso adottato come simbolo satanico solo e soltanto perché esso è rivelato nell’Apocalisse: chi crede che il 666 sia satanico, paradossalmente, può farlo solo perché lo disse un libro sacro cristiano.