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La risurrezione, in particolare l'avvenuta risurrezione di Gesù di Nazaret, è un punto irrinunciabile della fede cristiana: senza di essa la predicazione del vangelo sarebbe vana. L'apostolo Paolo scrive:

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Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c'è risurrezione dei morti? 13 Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato; 14 e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede. 15 Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio che egli ha risuscitato il Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. 16 Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; 17 e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. 18 Anche quelli che sono morti in Cristo sono dunque periti. 19 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini.
20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti.

1 Corinzi 15:12-20

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Si sente dire a volte che il significato della risurrezione di Gesù è che il suo messaggio continua e si espande  dopo la sua morte, affermazione che nega che la risurrezione sia reale. Ma questo testo non permette una visione simbolica o semplicemente "poetica" della risurrezione di Gesù. Paolo è chiaro nell'ammettere l'insensatezza totale della fede cristiana se la risurrezione di Gesù non fosse un fatto reale; l'apostolo poi ribadisce che la risurrezione di Cristo è reale e prelude la risurrezione gloriosa dei credenti morti.

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Reale

COSA È LA RISURREZIONE

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Risurrezione è la resa in italiana del termine greco "αναστασις" ("anastasis") composto di ανα ("ana", "verso l'alto") e  ιστημι ("istemi", "stare in piedi"). Il concetto porta con sé l'idea del "rialzarsi". La risurrezione è distinta quindi dal concetto di reincarnazione e incompatibile con essa: la reincarnazione non è un "rialzarsi", ma il passaggio da un corpo ad un altro completamente indipendente dal primo. Il concetto di risurrezione non corrisponde nemmeno a quello di una vita spirituale che continua dopo la morte, ma nemmeno le si oppone. La risurrezione è un vero e proprio(non semplicemente metaforico) ritorno alla vita, e in questo caso ad una vita eterna e glorificata. Paolo affronta alcuni dubbi su come sia la risurrezione dei credenti, chiarendo che non si ritorna in uno stato che oggi potremmo chiamare di "zombie"; scrive infatti:

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Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?» 36 Insensato, quello che tu semini non è vivificato se prima non muore; 37 e quanto a ciò che tu semini, non semini il corpo che deve nascere, ma un granello nudo, di frumento per esempio, o di qualche altro seme; 38 e Dio gli dà un corpo come lo ha stabilito; a ogni seme, il proprio corpo.
39 Non ogni carne è uguale; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci. 40 Ci sono anche dei corpi celesti e dei corpi terrestri; ma altro è lo splendore dei celesti, e altro quello dei terrestri. 41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle; perché un astro è differente dall'altro in splendore.
42 Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; 43 è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; 44 è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale. 45 Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante. 46 Però ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale, poi viene ciò che è spirituale. 47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. 48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste.

1 Corinzi 15:35-49.

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Cosa è

COSA SUCCEDERÀ QUANDO AVVERRÀ?

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La risurrezione avverrà al ritorno di Cristo. L'ingresso nel regno di Dio è possibile soltanto con un corpo glorificato, perciò contemporaneamente alla risurrezione gloriosa dei credenti morti ci sarà la trasformazione gloriosa dei credenti rimasti in vita fino al ritorno di Cristo. L'ingresso dei credenti nel regno di Dio con il corpo glorificato è spesso chiamato "rapimento" (1 Tessalonicesi 4:17). Paolo parla di questi eventi nel seguito del passo di 1 Corinzi 15 e in altri passi delle sue lettere:


50 Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità.
51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. 53 Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.

1 Corinzi 15:50-53.

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Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. 14 Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. 15 Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 16 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. 18 Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.

1 Tessalonicesi 4:13-18.

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Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, 21 che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.

Filippesi 3:20-22.

cosa succederà qundo avverrà
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