
DOTTRINA DELLA TRINITA'
Cosa afferma
La dottrina della Trinità scaturisce dall'accettazione di ciò che parti differenti della Scrittura dicono su Dio. Sebbene storicamente essa sia stata supportata e diffusa utilizzando linguaggi e concetti della fiolosofia greca, la dottrina della Trinità non dipende da essi e può essere formulata unicamente partendo dalla Bibbia. La dottrina della Trinità può essere sintetizzata da sette affermazioni, ciascuna delle quali è chiaramente insegnata nelle Scritture:
3- Il Figlio (Gesù Cristo) è Dio
5- Padre e Figlio sono persone distinte
6- Padre e Spirito Santo sono persone distinte
7- Figlio e Spirito Santo sono persone distinte
C'E' UN SOLO (VERO) DIO
Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano. Giacomo 2:19.
Un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio invece è uno solo. Galati 3:20.
Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE. Deuteronomio 6:4; questo passo è citato da Gesù in una sua risposta a uno scriba:
28 Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?» 29 Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore. 30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua". 31 Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi». 32 Lo scriba gli disse: «Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all'infuori di lui non ce n'è alcun altro; 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto con intelligenza, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno osava più interrogarlo. Marco 12:28-34.
Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno. Isaia 43:10.
Tutti gli dèi delle nazioni sono idoli vani; il SIGNORE, invece, ha fatto i cieli. Salmo 95:5.
Il SIGNORE è il vero Dio, egli è il Dio vivente, e il re eterno; per la sua ira trema la terra, e le nazioni non possono resistere davanti al suo sdegno. 11 «Così direte loro: "Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e da sotto il cielo"». Geremia 10:10-11.
IL PADRE E' DIO
Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo». Giovanni 6:27.
Gesù rispose: «Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!" Giovanni 8:53.
Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro"». Giovanni 20:17.
1 Gesù disse queste cose; poi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, 2 poiché gli hai dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dati. 3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. Giovanni 17:1-3.
Al Dio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. Filippesi 4:20.
Tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose e mediante il quale anche noi siamo. 1 Corinzi 8:6.
La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo. Giacomo 1:27.
IL FIGLIO (GESU' CRISTO) E' DIO
Innanzitutto si può notare che il Figlio è Gesù Cristo venuto in carne; per esempio, è scritto in 2 Giovanni 3,7: grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e di Gesù Cristo, il Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. [...] 7 molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne. Quello è il seduttore e l'anticristo.
Stabilito che a Gesù ci si può riferire con il titolo di "Figlio", i seguenti ragionamenti mostrano che egli è Dio.
Gesù accettò di essere chiamato Dio in Giovanni 20:-21-22: Tommaso gli rispose: «Signore mio e Dio mio!» 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Nella Lettera agli ebrei, al primo capitolo, vengono dette, nei confronti del Figlio, affermazioni che in base all'Antico Testamento si riferiscono (o possono riferirsi soltanto) a Dio: quando [Dio] introduce il primogenito nel mondo, dice: «Tutti gli angeli di Dio lo adorino!» ( Ebrei 1:6); l'adorazione va resa soltanto a Dio, che dice in Esodo 20:3,5: Non avere altri dèi oltre a me. [...] Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso.
In Ebrei 1:8-12 è scritto: parlando del Figlio, [Dio] dice: «Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia. 9 Tu hai amato la giustizia e hai odiato l'iniquità; perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni». 10 E ancora: «Tu, Signore, nel principio hai fondato la terra e i cieli sono opera delle tue mani. 11 Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito, 12 li avvolgerai come un mantello e saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso, e i tuoi anni non avranno mai fine». Il versetto 8 chiama "Dio" il Figlio; i versetti 10-11 sono una citazione del Salmo 102:24-27, una preghiera rivolta al SIGNORE (Salmo 102:1): Ho detto: «Dio mio, non portarmi via a metà dei miei giorni!». I tuoi anni durano per ogni generazione: 25 nel passato tu hai creato la terra e i cieli sono opera delle tue mani; 26 essi periranno, ma tu rimani; tutti quanti si consumeranno come un vestito; tu li cambierai come una veste e saranno cambiati. 27 Ma tu sei sempre lo stesso e i tuoi anni non avranno mai fine. Prima di queste citazioni, la lettera inizia dicendo: Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, 2 in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi. 3 Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi. (Ebrei 1:1-3). Gesù è definito impronta dell'essenza di Dio.
Paolo scrive in Filippesi 2:5-7: Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini. Gesù è detto essere in forma di Dio e uguale a Dio; il salmista chiedeva: Chi è simile al SIGNORE, al nostro Dio, che siede sul trono in alto, 6 che si abbassa a guardare nei cieli e sulla terra? (Salmo 113:5-6) Si tratta di una domanda retorica, la risposta è: nessuno!
Continua Paolo in Filippesi 2:8-11: [Cristo Gesù] trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. Il samista dice: Non a noi, o SIGNORE, non a noi, ma al tuo nome da' gloria, per la tua bontà e per la tua fedeltà! E in Isaia 42:8, il Dio dice: Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli. Dio dà gloria al suo nome, e Gesù ha ricevuto il nome che è al di sopra di tutti, che non può essere altro che il nome di Dio; ogni ginocchio si piega di fronte a Gesù, e Dio non dà la sua gloria ad un altro. Gesù riceve onori che possono essere dovuti soltanto a Dio.
Ciò avviene similmente in Apocalisse 5:8-14, dove Gesù è l'Agnello che è stato immolato: Quando ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, 10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
11 E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia. 12 Essi dicevano a gran voce: «Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode». 13 E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli». 14 Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!» E gli anziani si prostrarono e adorarono.
Gesù è il creatore di ogni cosa creata (Giovanni 1:1-3,14,17-18) Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 2 Essa era nel principio con Dio. 3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. [...] 14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. [...] 17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. 18 Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere.
Inoltre in Colossesi 1:13-17 si legge: Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. 14 In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. 15 Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; 16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.
E in Isaia 44:24, Dio dice: Così parla il SIGNORE, il tuo redentore, colui che ti ha formato fin dal seno materno: Io sono il SIGNORE, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho disteso la terra, senza che vi fosse nessuno con me. Leggiamo che soltanto Dio ha creato tutte le cose; Gesù ha creato tutte le cose create, dunque è Dio.
I Giudei, alla fine di un discorso di Gesù, compresero che egli, affermando di pre-esistere ad Abraamo, si attribuiva il nome di Yhwh (spesso reso in italiano con i termini Eterno, SIGNORE, Iavé, Geova), cioè Dio stesso, facendo riferimento al passo di Esodo 3:13-14: Mosè disse a Dio: «Ecco, quando sarò andato dai figli d'Israele e avrò detto loro: "Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi", se essi dicono: "Qual è il suo nome?" che cosa risponderò loro?» 14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"». In Giovanni 8:57-59, I Giudei gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abraamo?» 58 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono». 59 Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. Poco prima Gesù aveva detto: "se non credete che io sono, morirete nei vostri peccati" (Giovanni 8:24); Gesù dicendo io sono non aveva detto chi, cosa, dove o come fosse, né ragionevolmente aveva semplicemente affermato di esistere: i Giudei erano sicuramente convinti della sua esistenza poiché lo vedevano chiaramente con loro in carne ed ossa.
LO SPIRITO SANTO E' DIO
Alcuni affermano che lo Spirito Santo sia impersonale, cioè semplicemente una cosa o una forza, ma non una persona vera e propria. La Scrittura parla però dello Spirito Santo (a cui spesso ci si riferisce con la sola parola Spirito, con l'iniziale maiuscola) come di una persona; non intendiamo qui per persona un essere umano, come comunemente si fa in italiano:con "persona" intendiamo "qualcuno" e non semplicemente un "qualcosa". Nella Scrittura, questa persona, cioè lo Spirito Santo, è considerata Dio:
In Atti 5:3-4,7-9 si legge: Pietro disse: «Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo del podere? 4 Se questo non si vendeva, non restava tuo? E una volta venduto, il ricavato non era a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio» [...] 7 Circa tre ore dopo sua moglie, non sapendo ciò che era accaduto, entrò. 8 E Pietro, rivolgendosi a lei: «Dimmi», le disse, «avete venduto il podere per tanto?» Ed ella rispose: «Sì, per tanto». 9 Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? [...]». Nelle due parti della vicenda si parla dello Spirito, prima è chiamato "Santo", successivamente è detto "del Signore". Se lo Spirito Santo fosse inanimato sarebbe privo di senso affermare, al versetto 3, che gli si è mentito; similmente, al versetto 9, non sarebbe sensato affermare che qualcuno si sia accordato per tentare lo Spirito del Signore se fosse un "qualcosa" e non "qualcuno". Pietro inoltre afferma che Anania, mentendo allo Spirito Santo non ha mentito a uomini, ma a Dio. L'apostolo introduce una dicotomia tra gli uomini (che sono esseri creati) e Dio (che è Creatore), ponendo lo Spirito dalla parte di quest'ultimo. Se lo Spirito non fosse Dio, da parte di Pietro questo sarebbe consapevole idolatria, perché l'apostolo, essendo ebreo, è tenuto a conoscere perfettamente il primo dei dieci comandamenti: Allora Dio pronunciò tutte queste parole: 2 «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. 3 Non avere altri dèi oltre a me (Esodo 20:1-3).
In Matteo 12:31-32, parlando della blasfemia contro lo Spirito Santo, Gesù dice: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. 32 A chiunque parli contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro. Poiché Gesù (cioè il Figlio dell'uomo, come si comprende da Matteo 26:45-50) è Dio, se lo Spirito Santo, che è una persona, fosse una creatura e non Dio, si avrebbe una paradossale situazione in cui la blasfemia nei confonti di una creatura è meno grave della blasfemia contro Dio. Perciò lo Spirito Santo è Dio.
Citando la Bibbia ebraica, il Nuovo Testamento identifica lo Spirito Santo come colui che dice in prima persona parole che nell'Antico Testamento sono pronunciate da Dio; alcune frasi del Salmo 95 (dal versetto 8 alla fine) sono citate nella Lettera agli Ebrei;
Poich'egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha cura, e il gregge che la sua mano conduce. 8 Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, 9 quando i vostri padri mi tentarono, mi misero alla prova sebbene avessero visto le mie opere. 10 Quarant'anni ebbi in disgusto quella generazione, e dissi: «È un popolo dal cuore traviato; essi non conoscono le mie vie». 11 Perciò giurai nella mia ira: «Non entreranno nel mio riposo!». (Salmo 95:7-11)
Perciò, come dice lo Spirito Santo: «Oggi, se udite la sua voce, 8 non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, come nel giorno della tentazione nel deserto, 9 dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova, pur avendo visto le mie opere per quarant'anni! 10 Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: "Sono sempre traviati di cuore; non hanno conosciuto le mie vie"; 11 così giurai nella mia ira: "Non entreranno nel mio riposo!"». (Ebrei 10:7-11)
Lo Spirito Santo distribuisce i doni spirituali (carismi) come vuole; ciò è affermato da Paolo: Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non vi è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti. [...] 11 Tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole. Lo Spirito decide come vuole il modo di distribuire i doni spirituali; nel testo, la diversità di doni (che dipende da un medesimo Spirito) è parallela alla diversità di ministeri (che dipendono da un medesimo Signore) e di operazioni, (che dipendono da un medesimo Dio). Doni, ministeri e operazioni sono collegati, in quanto i doni permettono di esercitare i ministeri, i quali servono per compiere le operazioni: ne consegue che la volontà dello Spirito nell'amministrare i doni come vuole deve essere completamente in accordo con il proposito di Dio; il fatto che il termine "Spirito" sia posto in parallelo ai termini "Signore" e "Dio" in tale contesto attesta che lo Spirito Santo è Dio in quanto agisce con un'autorità e un rango che sarebbero inopportuni per una creatura: Ecco, Dio non si fida dei suoi servi, e trova difetti nei suoi angeli. (Giobbe 4:18).
Paolo scrive che Lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11 Infatti chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio (1 Corinzi 2:10-11). Ma in Isaia 40:28 è scritto: Non lo sai tu? Non l'hai mai udito? Il SIGNORE è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra; egli non si affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile. Dunque, se l'intelligenza del SIGNORE, cioè di Dio, è imperscrutabile, ma lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio, allora egli deve essere Dio.
Dio abita nei credenti per mezzo dello Spirito, come è scritto: [...] entrate a far parte dell'edificio che ha da servire come dimora a Dio per mezzo dello Spirito (Efesini 2:22). A proposito dello Spirito che abita nei credenti, in Giacomo 4:4-5 si legge: O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 5 Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia?. Ma in Esodo 34:14 si trova scritto: Il SIGNORE, che si chiama il Geloso, è un Dio geloso; ciò conferma che nelle Scritture lo Spirito è trattato come Dio: se lo Spirito fosse una creatura non avrebbe diritto di bramarci fino alla gelosia; il massimo sentimento che una creatura può legittimamente avere è espresso da Paolo in 2 Corinzi 11:2: sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo per presentarvi come una casta vergine a Cristo. Paolo non brama per sé la chiesa di Corinto, ma la brama per Cristo.
PADRE E FIGLIO SONO PERSONE DISTINTE
Il Padre e il Figlio interagiscono tra loro; dire"Padre" o "Figlio" non è quindi equivalente. I seguenti passi mostrano questa interazione:
In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. 27 Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo (Matteo 11:25-27). Padre e Figlio sono distinti in questa preghiera, si conoscono l'un l'altro; inoltre il Padre è colui al quale Gesù si rivolge.
Gesù disse: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 36 Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo (Matteo 24:35-36). Se Padre e Figlio non fossero distinti, come potrebbe il Padre sapere e il Figlio no?
Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano (Giovanni 3:35). L'amore del Padre per il Figlio mostra che sono distinti.
Alcuni credono che Padre e Figlio indichino rispettivamente la natura divina e la natura creata (umana) assunta da Gesù con l'incarnazione, dunque non ci sarebbe differenza tra la persona del Padre e del Figlio perché Gesù è un'unica persona; in tal modo, quando Gesù prega, sarebbe la sua natura umana a rivolgersi alla divina. Ciò non è conforme alle Scritture: esse mostrano infatti Padre e Figlio sono ciascuno l'unico vero Dio, ma anche persone distinte; ciò potrebbe risultare controintuitivo, ma il fatto che le Scritture ispirate attestino chiaramente che Padre e Figlio sono persone distinte non può essere ignorato, ma deve essere creduto come le precedenti affermazioni. I seguenti passi mostrano quanto affermato:
Gesù pregò dicendo: Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse (Giovanni 17:5). Dal momento che Dio è il creatore di tutto ciò che è creato, l'unica "parte" di Gesù che sarebbe potuta esistere prima della creazione del mondo è quella divina (non creata), non quella umana (creata). La parte creata assunta da Gesù non aveva alcuna gloria presso il Padre prima che il mondo esistesse perché essa stessa non esisteva affatto; ne consegue che non può essere la "parte creata" di Gesù a rivolgersi in preghiera al Padre, perché altrimenti direbbe qualcosa di non vero affermando di aver avuto gloria presso il Padre prima che il mondo esistesse. Gesù (il Figlio) deve quindi essere una persona distinta dal Padre, altrimenti non avrebbe senso per lui pregare.
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio (Giovanni 1:1). La Parola è Gesù Cristo, come si scopre leggendo tutto il prologo (Giovanni 1:1-18); è scritto che la Parola era con Dio ed era Dio. La preposizione "con" indica la possibilità di distinguere tra la "Parola" e "Dio"; in seguito il passo afferma chiaramente che la Parola (oltre ad essere con Dio) era Dio.
Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. 14 In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. 15 Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; 16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui (Colossesi 1:13-17). Nel Figlio sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili. La contrapposizione cielo/terra e visibili/invisibili indica la totalità della creazione espressa mediante dicotomie; il Figlio è quindi il creatore di tutte le cose, non è una natura umana. Il Figlio è detto primogenito di ogni creatura perché, avendo assunto una natura creata mediante l'incarnazione, egli è inserito nella creazione e ne è preminente essendo precedente ad essa.
PADRE E SPIRITO SANTO SONO PERSONE DISTINTE
Gesù disse Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi (Giovanni 14:16-17) Più tardi aggiunse : Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me. (Giovanni 15:26) Lo Spirito, chiamato un altro Consolatore, è dato dal Padre, è da parte del Padre e procede dal Padre; lo Spirito quindi è distinto dal Padre.
In Atti 19:1-3 gli interlocutori di Paolo, che sono discepoli e quindi necessariamente credono in Dio, capiscono che l'apostolo non identifica lo Spirito Santo con Dio Padre, perché affermano di non avere neppure sentito dire che ci sia lo Spirito Santo; inoltre, se l'espressione "Spirito Santo" fosse soltanto un titolo di Dio, il seguito della conversazione sarebbe illogico: Paolo avrebbe potuto semplicemente spiegare loro che lo Spirito Santo era Dio Padre. Il passo è il seguente: Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver attraversato le regioni superiori del paese, giunse a Efeso e vi trovò alcuni discepoli. 2 Egli disse loro: «Riceveste lo Spirito Santo quando credeste?» Gli risposero: «Non abbiamo neppure sentito dire che ci sia lo Spirito Santo». 3 Egli disse: «Con quale battesimo siete dunque stati battezzati?» Essi risposero: «Con il battesimo di Giovanni».
Di norma nelle Scritture ci si riferisce al Padre di Gesù semplicemente come Dio (o termini, nomi e titoli equivalenti) senza necessarie specificazioni (per esempio, Marco 5:7; 14:61; Giovanni 3:15; Atti 7:56; 2 Corinzi 5:18).
Paolo scrive: Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio (Romani 8:26-27). Il desiderio dello Spirito è conosciuto da colui che esamina i cuori; Dio è colui che ascolta le preghiere e esamina i cuori, infatti in Geremia 17:10 è scritto: Io, il SIGNORE, che investigo il cuore [...]. Lo Spirito è quindi distinto da Dio, colui che esamina i cuori.
Viceversa in 1 Corinzi 2:10 è scritto: [...] lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Anche qui vi è una distinzione tra lo Spirito e Dio, questa volta si dece che è lo Spirito a scrutare Dio.
Perciò lo Spirito pur essendo Dio è distinto da Dio (Padre).
FIGLIO E SPIRITO SANTO SONO PERSONE DISTINTE
Nel Vangelo di Giovanni Gesù dice alcune cose riguardo lo Spirito Santo:
Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre. (Giovanni 14:16).
Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto (Giovanni 16:26).
Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me (Giovanni 15:26).
Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò (Giovanni 16:7). Gesù chiama lo Spirito Santo un altro Consolatore, afferma che è utile che lui se ne vada, così verrà questo Consolatore. In tutti questi passi Gesù si distingue dal Consolatore, lo Spirito Santo.
In Matteo 12:32 Gesù afferma: A chiunque parli contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro. In questa frase lo Spirito Santo e il Figlio dell'uomo, cioè Gesù, sono distinti.
In Luca 10:21 è scritto: In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli! Sì, Padre, perché così ti è piaciuto!. Lo Spirito Santo agisce in Gesù, similmente a come succede in altri credenti (dai quali è distinto).