
Daniele 2
IL SOGNO DELLA STATUA
Il capitolo 2 di Daniele, (il sogno della statua) fa parte della sezione narrativa di Daniele, ma presenta già una vera e propria rivelazione in linea con quanto avviene nella parte finale del libro. Il capitolo inizia in ebraico ma passa completamente all'aramaico già da una frase all'interno del versetto 4. La parte su cui ci si concentra per lo studio del preterismo parziale è quella finale del capitolo (Daniele 2:31-45).
Il capitolo inizia con un'indicazione cronologica: nel secondo anno di Nabucodonosor. Questa indicazione è importante perché il regno stesso di Nabucodonosor è simboleggiato nel sogno della statua; essa fornisce quindi un'ancora storica per l'interpretazione del sogno, come discusso più avanti.
Prima del racconto vero e proprio del sogno e della sua interpretazione, la parte narrativa di questo capitolo mette in risalto alcune questioni di per sé rilevanti per il preterismo parziale:
A) Il re intende mettere alla prova i suoi consiglieri per quanto riguarda la capacità di interpretare il sogno (v 9). Il Libro di Daniele propone quindi la possibilità di testare pretese capacità sovrannaturali, ma al contempo esso stesso si propone come un libro contenente rivelazioni sovrannaturali; il Libro di Daniele è in grado di superare la prova a cui furono sottoposti i consiglieri del re? La conclusione di questo studio preterista parziale è che Daniele supera questa prova ed è pertanto coerente con le aspettative che propone.
B) Nella maggior parte dei libri profetici della Bibbia, Dio parla in prima persona quando dà delle profezie (per esempio mediante l'espressione "così parla il SIGNORE", come in Isaia 22:15; Geremia 2:5; Ezechiele 2:4; Amos 1:3; Abdia 1; Michea 3:5; Aggeo 1:2; Zaccaria 1:3; Malachia 1:4), il libro di Daniele però, non contiene questa espressione o altre equivalenti. Daniele è quindi un autentico profeta? I versetti 19-22 e 27-30 chiariscono la provenienza delle rivelazioni sovrannaturali: Dio. Che sia il SIGNORE (cioè Yhwh) la fonte della rivelazione per Daniele è dato per scontato nel resto del libro (ciò è chiaro in Daniele 9:20-23). Perciò Daniele è un autentico profeta, sebbene differente dagli altri per modalità di rivelazione e missione.
Il sogno e la sua interpretazione (versetti 31-45) riguardano quattro regni succesivi, rappresentati da quattro parti della strtua (di materiali differenti) dei quali il primo è quello di Nabucodonosor. Al tempo dei re del quarto regno, un altro regno, che non sarà distrutto, è fatto sorgere da Dio. L'identificazione della testa d'oro come Nabucodonosor (v37) è fondamentale per l'interpretazione, perché chiarifica il punto di partenza per il conteggio di quattro regni successivi
L'identficazione dei re deve riguardare il sovrano in quanto autorità di un determinato regno, non in quanto individuo; quando Daniele dice a Nabuconosor "la testa d'oro sei tu" (Daniele 2:38), sta parlando di lui come re di Babilonia.
L'identificazione dei re come cariche e non come individui è necessaria perché l'alternativa non è compatibile con quanto emerge dal Libro di Daniele, in quanto:
-Se i re fossero i quattro individui nominati nel Libro di Daniele, questi sarebbero Nabucodonosor, Baldassar, Dario il Medo e Ciro; dopo Ciro dovrebbe iniziare un regno fatto sorgere da Dio, ma Daniele 2:44 parla di re al plurale nel constesto della quarta parte della statua (non delle prime tre). Ciò sarebbe insensato se ogni parte rappresentasse un singolo individuo.
-Il capitolo 7 parla di una successione di ben dieci re (Daniele 7:24), il numero dei quali supera quindi le quattro parti della statua.
Il primo regno è quindi quello Neo-Babilonese (Caldeo), personificato da Nabucodonosor stesso; per i regni successivi l'identificazione si deve basare su altri passi del Libro di Daniele e sulla storiografia; un altra vicenda della parte narrativa di Daniele esplicita chi succedette al regno Babilonese, si tratta dei Medi e Persiani (Daniele 5:28-30), che sono quindi rappresentati dal busto d'argento. Nonostante la presenza di due etnie, Medi (come Dario, Daniele 5:31) e Persiani (come Ciro, Daniele 10:1), Media e Persia sono da considerarsi uniti in un'unica realtà politica, perché hanno leggi comuni (Daniele 6:8,12,15) e perché rappresentate da un unico animale in un'altra visione (Daniele 8:20).
Le pagine successive, oltre a analizzare ulteriormente alcuni temi già trattati, servono anche per le identificazioni della terza e della quarta parte della statua.
Daniele 2, il sogno della statua
Daniele 7, le quattro bestie
Daniele 8, il montone e il capro
Daniele 9, le settanta settimane
Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale