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Daniele 9
LE SETTANTA SETTIMANE

 

Il capitolo 9 di Daniele, (che contiene la profezia delle settanta settimane) differisce per molti aspetti dalle visioni precedenti; la rivelazione infatti è più breve, priva di immagini simboliche, ma densa di contenuti; il popolo ebraico, Gerusalemme e il tempio sono i soggetti espliciti e le settanta settimane sono un periodo di tempo con finalità ben determinate.

SITUAZIONE STORICA

il capitolo 9 si apre con un'indicazione cronologica: nel primo anno di Dario il Medo (v1). Questo porta ad alcuni interrogativi storici, perché al di fuori del Libro di Daniele non esistono riferimenti indipendenti certi a questa persona. Sono stati fatti alcuni tentativi di identificazione, ma nessuno ha riscosso un ampio consenso. Secondo alcune interpretazioni scettiche la figura di Dario il Medo sarebbe completamente una finzione letteraria. Questo studio non intende cercare di dimostrarne la storicità da fonti extrabilbiche, perché ciò non è necessario per l'interpretazione. Infatti secondo Daniele 5:30-31, Dario il Medo, succedette a Baldassar (Babilonese); la caduta di Babilonia avvenne nel 539 a.C., questo permette senza problemi di identificare il primo anno di Dario come quello della caduta di Babilonia o il successivo. Si tenga in considerazione quindi che il primo anno di Dario il Medo è anche il primo in cui gli ebrei a Babilonia non furono più sotto i Babilonesi, che li avevano deportati. Questo spiega bene il riferimento ai settant'anni di esilio profetizzati da Geremia (Geremia 25:11-12; 29:10) cui si fa riferimento al v1. L'inizio del capitolo introduce quindi la tematica del numero 70, che è importantissima e viene ripresa nei versetti finali, da 24 a 27

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IL TEMA DELLA PREGHIERA E LA RISPOSTA

La rivelazione delle settanta settimane, data nella seconda parte del capitolo, è la risposta ad una preghiera (v 23); per questo motivo alcuni elementi sono comuni o correlati. Alcuni concetti e termini cardine espressi nella preghiera da Daniele e impiegati anche da Gabriele nella risposta sono: peccato (vv 16,20 e v 24), iniquità (vv 13,16 e v24), giustizia (vv 7,16,18 e v 24), desolazione/devastazione (ebraico "shamem", vv 17, 18 e vv 26,27), santuario (v 17 e v 26), città/ Gerusalemme (vv 7,12,16,18 e vv 24,25,26,27). La rivelazione portata da Gabriele fornisce una risposta proveniente da Dio, che ha ascoltato la preghiera e comunica la sua scelta per risolvere le varie questioni che turbano Daniele: "Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo" (v 24); il versetto 24 dà il quadro spirituale di quanto Dio intende realizzare, mentre i successivi versetti, 25,26,27 ne indicano il modo di attuazione concreto nella storia d'Israele, in particolare facendo riferimento alla città di Gerusalemme e al santuario, che Daniele aveva menzionato nella preghiera.

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DURATA DELLE SETTANTA SETTIMANE

 

Le settimane della profezia (vv 24-27) sono generalmente considerate come "settimane di anni" (anche da chi non crede che si tratti di una vera profezia, come si discute sotto); alcune ragioni sono le seguenti:

-il termine ebraico "shabua", utilizzato per indicare la settimana di sette giorni, in realtà significa genericamente "settetto", perciò è perfettamente lecito postulare che il "settetto" sia costituito da qualcosa di diverso  dai classici "giorni".

-La risposta di Gabriele parte dalla considerazione di Daniele sui 70 anni di esilio, l'ordine di grandezza a cui si fa implicitamente riferimento è quindi quella di anni, non di giorni.

-Il concetto di "settimane di anni" è esplicito in Levitico 25:8.

-70 settimane di giorni significherebbero 490 giorni, cioè  circa una anno e quattro mesi, ma gli eventi descritti nella profezia suggeriscono una scala temporale più ampia: bisogna innanzitutto attendere un ordine di restauro per la città,, essa deve essere ricostruita, deve avvenire un'invasione con conseguente distruzione della città  del santuario e ci deve essere la stipula di un patto.

-In Ezechiele 4:4-6 e in Numeri 14:34, Dio stabilisce che il numero di giorni equivalga a allo stesso numero di anni.

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QUANTO DURA UN ANNO?

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Attenzione, questa sezione è molto tecnica (perché la profezia delle settanta settimane è di carattere matematico) e potrebbere rendere poco agevole il flusso del discorso generale, può essere momentanemanete saltata e analizzata in seguito per colmare le lacune  e tracciare le ragioni dei dati utilizzati nel ragionamento.

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Quanto dura un anno? Sembra una domanda superflua, perché il nostro calendario gregoriano è molto preciso e segue il cilco delle stagioni, ma, in realtà, nel contesto ebraico antico esistono più possibiltà:

-Calendario solare puro, cioè una calendario che segue il ciclo delle stagioni. Sappiamo che la durata di un anno solare è circa 365,25 giorni)

-Calendario luni-solare, mantiene sincronizzati i mesi con i cicli lunari variando la durata dei mesi (o 29 o 30 giorni) e contemporaneamente rimane allineato alle stagioni aggiungendo un 13esimo mese quando inizia ad essere sfasato.La durata media degli anni nei calendari lunisolari è identica a quella nei calendari solari puri, perché non c'è sfasamento rispetto alle stagioni.

-Calendario lunare puro: mantiene sincronizzati i mesi con i cicli lunari variando la durata dei mesi (o 29 o 30 giorni) ma considera tutti gli anni di 12 mesi, quindi non si mantiene allineato alle stagioni (un mese ad un certo punto che si trovasse in estate sarà in primavera dopo alcuni anni).

-Calendari "matematici", cioè che contano in modo schematico e uniforme il passare di mesi e anni senza rimanere agganciati ad alcun evento astronomico. (Similmente al ciclo dei sette giorni settimanali, che è puramente matematico perché non è associato né stagioni né a fasi lunari). Alcune possibili durate dell'anno per un calendario matematico, partendo da presupossizioni di somiglianza con le durate astronomiche sono:  di 365 o 366 giorni (approssimazioni in difetto o eccesso dell'anno solare), 364 giorni (un'approssimazione dell'anno solare che, essendo divisibile per 7, permette un ciclo esatto di settimane). 355 o 354 giorni (approssimazioni in eccesso o in difetto per l'anno lunare puro). Infine un'altra possibiltà è data da una schematizzazione dal calendario lunisolare secondo questo ragionamento: la durata più frequente del mese lunare è di 30 giorni, la maggior parte degli anni ha 12 mesi. Perciò immaginando un calendario di 12 mesi di 30 giorni ciascuno si ottiene un anno di esattamente 360 giorni di durata. Questa durata potrebbe sembrare artefatta e estranea alla cultura agricola basata sui cicli naturali che erano necessariamentre seguiti dal popolo ebraico; tuttavia esistono molte ragioni bibliche per pensare che anche un tale calendario di 360 giorni potesse essere utilizzato.

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Probabili riferimenti alla durata dei mesi nella Bibbia: nella Bibbia non ci sono versetti che dicano "la durata del mese è N giorni", tuttavia quando si fa riferimento a periodi di tempo compatibili con la durata di un mese, l'unico numero esplicitatao è sempre il 30, mai il 29 (che è pero necessario per mantenere in funzione i calendari lunari)

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QUAL È IL PUNTO DI  PARTENZA DELLE SETTIMANE?

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Attenzione, questa sezione è molto tecnica (perché la profezia delle settanta settimane è di carattere matematico) e potrebbere rendere poco agevole il flusso del discorso generale, può essere momentanemanete saltata e analizzata in seguito per colmare le lacune  e tracciare le ragioni dei dati utilizzati nel ragionamento.

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Stabilite le possibili durate totali delle settanta settimana, occorre trovarne il punto di partenza. Il v25 afferma che è "dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme"; inoltre aggiunge che "essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi". Le vicende relative al ritorno dall'esiio e alla ricostruzione di Gerusalemme sono narrate nella Bibbia in Esdra e Neemia. Tra le proposte per la data rilevante per la profezia delle settanta settimane (quindi associate ad un ordine di ricostruzione di Gerusalemme) ci sono:

-L'editto di Ciro nel primo anno di regno (alla fine dell'esilio), in Esdra 1:1-4 (parallelamente a 2 Cronache 36:22-23)

-Il decreto confermativo di Dario in Esdra 6:6-12.

-ll decreto di Artaserse di Esdra 7:12-26.

-Le lettere regie di Artaserse, nel ventesimo anno di regno in Neemia 2:1,5,7-8,11.

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INTERPRETAZIONE COME PROFEZIA AUTENTICA

 

l'interpretazione delle 70 settimane come profezia autentica. Individua il punto di partenza in una delle date sopra proposte per l'ordine di ricostruire Gerusalemme e conta quando termina la sessantanovesma settimana di anni, utilizzando come durata dell'anno uno dei metodi sopra descritti. Esistono due principali proposte. Una ritiene che inizi nel 457 a.C. (data degli avvenimenti di Esdra 7:12-26.) e termini esattamente 483 anni solari dopo, cioè nel 27 d.C. (occorre tenere presente che non c'è un "anno zero", perché, si passa dall'1 a.C: all'1 d.C.). Il secondo metodo, che ci sembra più coerente con il testo, individua l'inizio delle settimane con le lettere di ricostruzione date a Neemia (Neemia 2:1,5,7-8,11.) nel 445 a.C: (o 444 a.C:), ventesimo anno di Artaserse I (il primo anno di regno del quale fu il 464 a.C.); la durata dell'anno utilizzata per il conto è quella dell'anno di 360 giorni, descritto sopra (durata chiamata anche "anno profetico"). In base al testo l'inizio avviene nel mese di Nisan (marzo o aprile); 69 settimane di anni sono 483 anni. Se ciascuno fosse di 360 giorni, il totale delle 69 settimane risulta di 173880 giorni. Questo numero di giorni corrisponde a 476 anni del calendario giuliano più 21 giorni. (476x365,25+21=173880). Questo porta il termine della sessantanovsima settimana nel 32 d.C. (o nel 33 d.C.) 21 giorni dopo, quindi circa nel mese di aprile del 32 d.C. (o 33 d.C.), perché -445+476, saltando l'anno zero che non esiste nel calendario giuliano, fa 32.

Questo periodo di tempo è compatibile con quello della morte di Gesù, il Messia (la crocifissione avvenne nel mese di Nisan nei primi anni 30 del I secolo d.C. )

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INCONGUENZE DELLA SPIEGAZIONE SCETTICA

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-Il punto di partenza delle 70 settimane proposto dalla tesi scettica è circa nel 606 o 605 a.C., ma non si tratta di un ordine (o "una parola") sulla ricostruzione di Gerusalemme, bensì la profezia dell'esilio a Babilonia (Geremia 25:1,11-12;29:10).

-Il periodo persiano dovrebbe essere breve in base alla tesi scettica sul capitolo 7, che identifica il leopardo Daniele 7:6 con la Persia (che avrebbe soltanto 4 re persiani, come le quattro teste del leopardo, parallelamente a Daniele 11:2), mentre nelle 70 settimane secondo la critica scettica la durata postulata dal Libro di Daniele per l'impero Persiano è di circa 2 secoli, come quella della storiografia questo perché l'autore, a conoscenza della duranta dell'esilio (Daniele 9:1-2) e della cronologia della storia sotto i regni ellenistici (Daniele 11:3-20), calcolando perfettamente la distanza tra l'inizio dell'esilio babilonese e gli avvenimenti di Antioco IV Epifane, dimostrerebbe di sapere esattamente quanto era durato l'impero Persiano. Quindi c'è una contraddizione su quale concezione il Libro Daniele avrebbe riguardo la durata dell'impero Persiano.

-La porzione di "7 settimane" è in pratica omessa (o considerata sovrapposta al resto delle settimane oppure contata utilizzando un'altra unità temporale molto più piccola, come i giorni) cosicché il numero degli anni  totali considerati è circa di 441. (Aggiungendo i 49 anni rimasti, il termine delle 70 settimane sarebbe non intorno al 164 a.C. ma al 115 a.C., molto dopo la vicenda di Antioco IV Epifane)

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Daniele 2, il sogno della statua

Daniele 7, le quattro bestie

Daniele 8, il montone e il capro

Daniele 9, le settanta settimane

Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale

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