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- Studi | Preterismo Parziale (italiano)
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo STUDIO BIBLICO SUL PRETERISMO PARZIALE Libro di Daniele Libro dell'Apocalisse Discorso sul monte degli ulivi Le conclusioni degli studi biblici qui proposti supportano la comprensione escatologica nota come " preterismo parziale " (dall'inglese "partial preterism"). Secondo la visione preterista parziale, la maggior parte delle profezie bibliche spesso associate al "tempo della fine" si sono già avverate entro il I secolo d.C. Lo studio dell'escatologia cristiana, seppur importante, è secondario alla conoscenza del vangelo della salvezza in Cristo; se non lo conoscete, vi invitiamo a leggerlo qui . Nell'attuale panorama evangelico del XXI secolo, la tesi preterista parziale non è quella più conosciuta e accettata. La maggior parte dei credenti e predicatori sostiene interpretazioni futuriste; l'obiettivo di questi studi è di mostrare che: -il preterismo parziale può essere discusso nelle chiese evangeliche perhé non intacca il vangelo di Cristo né le dottrine bibliche fondamentali del Cristianesimo (il preterismo parziale proclama il vangelo della salvezza che è per grazia mediante la fede senza le opere della legge, crede la risurrezione di Cristo il terzo giorno e la la sua ascensione, il suo futuro ritorno in gloria e la futura risurrezione dei corpi) -il preterismo parziale deriva dallo studio della Bibbia, interpretata nel contesto storico dei suoi autori; il rischio di imporre una propria interpretazione personale legata alle aspettative della propria epoca storica diminuisce notevolmente. Esistono molteplici interpretazioni futuriste (e storiciste) completamente in conflitto tra loro, le quali variano in base all'epoca storica in cui furono formulate esplicitamente; nel caso del preterismo parziale, pur non esistendo un consenso pieno su ciascun dettaglio, il quadro generale che ne emerge è praticamente sempre il medesimo. -l'adempimento di molte profezie può essere confermato dalla storiografia. Se siete scettici sul preterismo parziale, vi invitiamo a leggere gli studi e a valutare se i metodi utilizzati siano onesti e corretti. Nonostante il fascino che l'Apocalisse spesso suscita nei lettori, se conoscete poco il preterismo parziale suggeriamo di andare in ordine e iniziare lo studio dal Libro di Daniele, perché esso è citato o comunque utilizzato come base per le parti escatologiche del Nuovo Testamento. Studio biblico di preterismo parziale, argomenti: Libro di Daniele Libro dell'Apocalisse Discorso sul monte degli ulivi Altre pagine: Vangelo About Privacy
- Premesse ulivi | Preterismo Parziale (italiano)
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo Matteo 24 / Marco 13 / Luca 21 DISCORSO SUL MONTE DEGLI ULIVI Il "Discorso sul monte degli ulivi" (al quale ci si può riferire anche con le espressioni "Discorso escatologico", "Piccola apocalisse", "Apocalisse sinottica" e "Discorso olivetano" ricalcando l'inglese "Olivet Discourse") è un sermone di Gesù riportato dai tre vangeli sinottici in altrettante versioni con elementi condivisi e particolarità proprie. Tale discorso si trova nei passi di Matteo 24; Marco 13; Luca 21:5-37 . Essendo che la versione in Matteo è la più estesa, questa sarà utilizzata come traccia principale per analizzare il discorso, ma le versioni in Marco e Luca saranno ad essa accostate e tutte e tre saranno messe a confronto. https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Matteo+24%3B+Marco+13%3B+Luca+21%3A5-37%3B&versioni[]=Nuova+Riveduta Discorso sul monte deglio ulivi. Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Preterismo parziale | Preterismo Parziale (italiano)
Preterismo parziale (ITA): escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo. PRETERISMO PARZIALE Questo sito si propone di esporre la concezione escatologica nota come "preterismo parziale" (dall'inglese "partial preterism"). Secondo l'opinione preterista parziale, la maggior parte delle profezie bibliche spesso associate al "tempo della fine" si sono già avverate entro il I secolo d.C. Invece il ritorno di Gesù Cristo per il giudizio finale e la risurrezione dei morti sono eventi che Dio porterà a compimento in futuro. La studio dell'escatologia cristiana, seppur importante, è secondario alla conoscenza del vangelo della salvezza in Cristo; se non lo conoscete, vi invitiamo a leggerlo qui . Preterismo parziale: alcune critiche, domande e risposte Cosa significa "preterismo"? "Preterismo" è una parola legata al termine latino "praeterita", che indica il "passato"; si potrebbe ugualmente dire "passatismo". Perché "passatismo" allora? Significa ritenere che il passato sia importante? Di più: il preterismo è una visione d'insieme data dalle intepretazioni dei passi profetici e (soprattuto) apocalittici della Bibbia (e in particolare del Libro dell'Apocalisse) secondo la quale la maggior parte (preterismo parziale) o tutte (preterismo completo) le profezie si sono già realizzate. Significa credere che le profezie bibliche siano in realtà post-eventum, cioè pronunciate dopo che gli eventi che descrivono si sono già realizzati? No, secondo il preterismo le profezie bibliche sono autentiche, cioè rivelate da Dio prima degli eventi che predicono. Semplicemente, nel caso di molte predizioni (che riguardavano eventi futuri al momento della rivelazione) gli eventi descritti in esse si sono già verificati e adesso sono nel nostro passato. In realtà tutti i cristiani intepretano in maniera preteristica alcune predizioni della Bibbia, come per esempio il rinnegamento di Pietro, realizzatosi ancor prima di essere scritto nei Vangeli (per esempio Matteo 26:33-34,69-75 ). Come è possibile arrivare a queste conclusioni? La risurrezione dei morti sarebbe già avvenuta nel passato? Esiste una deriva eretica del preterismo chiamata preterismo completo o preterismo totale (in inglese, "full preterism") che sostiene proprio che non ci sarà la risurrezione dei morti nel futuro, ma per farlo deve ritenere che la risurrezione sia una fatto passato, puraramente spirituale (rendendo quindi la risurrezione dei morti diversa da quella di Cristo, confrontare Romani 6:5; 1 Corinzi 15:12-20 con Luca 24:36-43 ) oppure fisico ma avvenuto "segretamente" e solo per persone vissute fino ad una certa epoca, contraddicendo l'dea di una sconfitta finale della morte (che segue il discorso sulla risurrezione in 1 Corinzi 15:23-26 ). Il preterismo parziale (che noi riteniamo essere corretto) invece, non presuppone affatto che tutte le profezie si siano già adempiute, ma semplicemente ritiene che la maggior parte di esse si sia già avverata; la risurrezione dei morti è tra quelle ancora in attesa di adempimento. Questo significa che molte profezie sono ancora incompiute, per esempio tutte le profezie che riguardamo gli ultimi giorni? La scrittura applica alcune espressioni come "ultimi giorni" all'epoca degli apostoli ( Ebrei 1:1-2, Atti 2:17 ), in particolare la Lettera agli Ebrei parla di come il sistema religioso dell'Antico Patto fosse prossimo a scomparire; il patto del Sinai era ai suoi ultimi giorni durante il tempo degli apostoli ( Ebrei 8:8-9,13 ). Oltre a questo "preterismo parziale" che voi ritenerte essere corretto, e il "preterismo completo" che ritenete contrario all'insegnamente biblico sulla risurrezione dei morti, esistono altre possibilità per intepretare i passaggi profetici, per esempio l'Apocalisse? Sì esistono altre correnti interpretative. È comodo utilizzare l'Apocalisse come esempio per illutrare queste correnti. Alcuni ritengono che l'Apocalisse non sia una vera e propria rivelazione, ma che contenga affermazioni "ex eventu", scritte in forma profetica dopo gli avvenimenti. Questa affermazione nega ciò che il libro stesso dice di essere, cioè una autentica "Rivelazione di Gesù Cristo" ( Apocalisse 1:1 ). Altri pensano che tutta o la maggior parte dell'Apocalisse riguardi eventi futuri, questa corrente intepretativa è chiamata spesso "futurismo". Altri ritengono che l'Apocalisse descriva principalmente lo svolgersi della storia umana dal momento della rivelazione a Giovanni fino ai nuovi cieli e alla nuova terra. Tale corrente intepretativa è detta "storicista" o "istoricista". Altri ancora ritengono che l'Apocalisse per la maggior parte non descriva profeticamente eventi specifici (passati o futuri), ma descriva simbolicamente avvenimenti o realtà spirituali, come le persecuzioni dei credenti, la provvidenza, la gloria e la giustizia di Dio. Quest'ultima corrente è chimata "idealista" o "spiritualista". Perché ritenete che sia corretto il preterismo parziale? Una risposta completa è molto lunga ed è il tema generale di questo sito e dei suoi studi ; in breve, una ragione è che l'Apocalisse, scritta nel I secolo d.C. dice che gli eventi che descrvive devono avvenire "tra breve", in un "tempo vicino", "tra poco", "presto" ( Apocalisse 1:1,3; 22:6,7,12,20 ). Però in questo caso allora tutti gli avvenimenti dovrebbero essere già accaduti, non soltanto una parte... Apocalisse 20:2-7 parla di un periodo di mille anni, numero che noi riteniamo un simblolo per indicare un tempo molto lungo (mille è spesso un numero simbolico, come nei salmi 84:10; 90:4; 91:7; 105:8; 1 Samuele 18:7; 2 Pietro 3:8 ) , alludendo quindi a qualcosa che intrinsecamente non può avvenire "presto" per i contemporanei di Giovanni. Riteniamo che gli avvenimenti non ancora accaduti siano proprio quelli di cui si parla nelle digressioni, come questa di Apocalisse 20 che introduce una "scala dei tempi" diversa da quella utilizzata generalmente nel resto del libro. In tal senso, dire che l'Apocalisse parla della fine del mondo, come comunemente viene ripetuto, non è scorretto, ma mette in risalto qualcosa che non è il tema principale del libro. Quali sono altre ragioni per sotenere il preterismo parziale? Apocalissse 17 è un capitolo fondamentale per comprendere quale sia l'argomento principale dell'intero libro, perchè svela il significato di alcuni simboli; in esso si parla di un re che "è", ossia è vivente al momento della visione, e si descrivono avvenimenti che riguardano i due re successivi. Le vicende che riguardano le entità simboliche indicate come "la bestia" e "Babilonia" (e che occupano la parte centrale dell'Apocalisse, dal capitolo 13 al capitolo 19) si devono perciò svolgere in un tempo relativamente breve: il tempo dei regni di tre re a partire da quello regnante del momento della visione. Di cosa parla quindi principalmente l'Apocalisse? Riteniamo che l'Apocalisse descriva principalmente la fine del sistema religioso dell'Antico Patto, che, sebbene reso obsoleto fin dalla redenzione operata da Cristo sulla croce, continuò ritualmente ad esistere fino alla distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. La gran città ( Apocalisse 11:8; 17:18 ) è identificata con la città in cui Gesù è stato crocifisso (Gerusalemme) ed è simboleggiata dalla donna chiamata "Babilonia. la grande" ( Apocalisse 17:3-5 ). Gerusalemme fu distrutta, come descritto in Apocalisse 17:16 ; la bestia rappresenta la potenza di Roma, città dei sette monti ("Septimontium" in latino) con la quale Gerusalemme era prima alleata (vi sedeva sopra, Apocalisse 17:9 ). Qualcuno obietta che il preterismo però non era l'opinione della fede evangelica durante i primi tempi della Riforma Protestante, ma che esso proviene dal cattolicesimo, per mezzo del gesuita Luis del Alcázar, per difendere il papa dall'interpretazione che lo vedeva come l'anticristo... È vero che i riformatori tendenzialmente utilizzavano un approccio storicista nell'interpretare molte profezie, ma proprio uno dei punti chiave della Riforma fu quello di non essere vincolati a credere qualcosa per tradizione interpretativa, ma di essere guidati e riformati dalla Scrittura. Era naturale per i riformatori vedere il papato come un potere diabolico e non stupisce che le analogie con quanto descritto in alcune profezie del Nuovo Testamento li abbia portati ad identificarlo con la bestia di Apocalisse 13 . Non è errato cercare degli "schemi comportamentali" nelle Scritture e trarre le conseguenze morali e spirituali (cosa che fa la corrente idealista), ma è bene saper distinguere le possibili applicazioni di un passo biblico dal suo significato nel contesto. Non è necessario che il papato sia effettivamente la bestia di Apocalisse 13 per riconoscere la sua opposizione alla vera fede evangelica. Inoltre, non importa chi abbia interpretato per primo l'Apocalisse in modo preteristico, quel che conta è se un'interpetazione deriva dalla Scrittura nel suo contesto oppure se è essa è solamente una proiezione dei preconcetti (errati) degli interpreti. Gli studi su questo sito cercano il più possibile di trarre le interpretazioni dal testo della Scrittura e dal suo contesto storico; invitiamo chi fosse scetttico verso questo approccio a verificare se i metodi utilizzati negli studi siano onesti e corretti. Preterismo parziale, argomenti: Libro di Daniele Discorso sul monte degli ulivi Libro dell'Apocalisse Altre pagine: Vangelo About Privacy
- Premesse Apocalisse | Preterismo Parziale (italiano)
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo Apocalisse 1 L'INIZIO Il capitolo 2 di Daniele , (il sogno della statua) fa parte della sezione narrativa di Daniele, ma presenta già una vera e propria rivelazione in linea con quanto avviene nella parte finale del libro. Il capitolo inizia in ebraico ma passa completamente all'aramaico già da una frase all'interno del versetto 4. La parte su cui ci si concentra per lo studio del preterismo parziale è quella finale del capitolo ( Daniele 2:31-45 ). https://www.laparola.net/testop.php?riferimento=Ap1 Il capitolo inizia con un'indicazione cronologica: nel secondo anno di Nabucodonosor. Questa indicazione è importante perché il regno stesso di Nabucodonosor è simboleggiato nel sogno della statua; essa fornisce quindi un'ancora storica per l'interpretazione del sogno, come discusso più avanti. Prima del racconto vero e proprio del sogno e della sua interpretazione, la parte narrativa di questo capitolo mette in risalto alcune questioni di per sé rilevanti per il preterismo parziale: A) Il re intende mettere alla prova i suoi consiglieri per quanto riguarda la capacità di interpretare il sogno (v 9). Il Libro di Daniele propone quindi la possibilità di testare pretese capacità sovrannaturali, ma al contempo esso stesso si propone come un libro contenente rivelazioni sovrannaturali; il Libro di Daniele è in grado di superare la prova a cui furono sottoposti i consiglieri del re? La conclusione di questo studio preterista parziale è che Daniele supera questa prova ed è pertanto coerente con le aspettative che propone. B) Nella maggior parte dei libri profetici della Bibbia, Dio parla in prima persona quando dà delle profezie (per esempio mediante l'espressione "così parla il SIGNORE", come in Isaia 22:15; Geremia 2:5; Ezechiele 2:4; Amos 1:3; Abdia 1; Michea 3:5; Aggeo 1:2; Zaccaria 1:3; Malachia 1:4 ), il libro di Daniele però, non contiene questa espressione o altre equivalenti. Daniele è quindi un autentico profeta? I versetti 19-22 e 27-30 chiariscono la provenienza delle rivelazioni sovrannaturali: Dio. Che sia il SIGNORE (cioè Yhwh) la fonte della rivelazione per Daniele è dato per scontato nel resto del libro (ciò è chiaro in Daniele 9:20-23 ). Perciò Daniele è un autentico profeta, sebbene differente dagli altri per modalità di rivelazione e missione. Il sogno e la sua interpretazione (versetti 31-45) riguardano quattro regni succesivi, rappresentati da quattro parti della strtua (di materiali differenti) dei quali il primo è quello di Nabucodonosor. Al tempo dei re del quarto regno, un altro regno, che non sarà distrutto, è fatto sorgere da Dio. L'identificazione della testa d'oro come Nabucodonosor (v37) è fondamentale per l'interpretazione, perché chiarifica il punto di partenza per il conteggio di quattro regni successivi L'identficazione dei re deve riguardare il sovrano in quanto autorità di un determinato regno, non in quanto individuo; quando Daniele dice a Nabuconosor "la testa d'oro sei tu" ( Daniele 2:38 ), sta parlando di lui come re di Babilonia. L'identificazio ne dei re come cariche e non come individui è necessaria perché l'alternativa non è compatibile con quanto emerge dal Libro di Daniele, in quanto: -Se i re fossero i quattro individui nominati nel Libro di Daniele, questi sarebbero Nabucodonosor, Baldassar, Dario il Medo e Ciro; dopo Ciro dovrebbe iniziare un regno fatto sorgere da Dio, ma Daniele 2:44 parla di re al plurale nel constesto della quarta parte della statua (non delle prime tre). Ciò sarebbe insensato se ogni parte rappresentasse un singolo individuo. -Il capitolo 7 parla di una successione di ben dieci re ( Daniele 7:24 ), il numero dei quali supera quindi le quattro parti della statua. Il primo regno è quindi quello Neo-Babilonese (Caldeo), personificato da Nabucodonosor stesso; per i regni successivi l'identificazione si deve basare su altri passi del Libro di Daniele e sulla storiografia; un altra vicenda della parte narrativa di Daniele esplicita chi succedette al regno Babilonese, si tratta dei Medi e Persiani ( Daniele 5:28-30 ), che sono quindi rappresentati dal busto d'argento. Nonostante la presenza di due etn ie, Medi (come Dario, Daniele 5:31 ) e Persiani (come Ciro, Daniele 10:1 ), Media e Persia sono da considerarsi uniti in un'unica realtà politica, perché hanno leggi comuni ( Daniele 6:8,12,15 ) e perché rappresentate da un unico animale in un'altra visione ( Daniele 8:20 ). Le pagine successive, oltre a analizzare ulteriormente alcuni temi già trattati, servono anche per le identificazioni della terza e della quarta parte della statua. Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Libro dell'Apocalisse | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo LIBRO DELL'APOCALISSE Il Libro dell'Apocalisse è stato interpretato in moltissimi modi nel corso della storia. Sovente alcuni gruppi di persone che lo hanno letto hanno ritenuto di vivere nel momento storico in cui la maggior parte (o comunque una parte significativa) delle profezie erano in immediato adempimento. L' escatologia preterista parziale , ritiene che al senso di urgenza comunicato dall'Apocalisse (per il quale molti gruppi hanno ritenuto di essere immediatamente coinvolti negli avvenimenti del libro) sia data tanta enfasi proprio perché la rivelazione si riferiva a eventi concernenti principalmete proprio i primi lettori e uditori del libro, non persone di generazioni successive . wL'Apocalisse fu scritta nel I secolo d.C. I Vangelo About Privacy
- Discorso sul monte degli ulivi | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo DISCORSO SUL MONTE DEGLI ULIVI Il discorso sul monte degli ulivi è contenuto nei vangeli sinottici: in Matteo 24, in Marco 13; e in Luca 21. È così chiamato perche è un discorso pronunciato da Gesù mentre si trovava sul monte degli ulivi, fuori Gerusalemme. Spesso è intepretato come una descrizione degli eventi che concernono il ritorno di Gesù e la risurrezione dei morti. Un'interpretazione preterista parziale di questo discorso consiste nel mostrare come in realtà il tema principale sia in realtà una serie di avvenimenti del I secolo d.C. e in particolare la distruzione del tempio ebraico e della città di Gerusalemme da parte dei Romani. I Vangelo About Privacy
- Vocazione | Preterismo Parziale
"Glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazi oni" 1 Pietro 3:15 Questa esortazione della Prima Le ttera di Pietro è per tutti coloro che credono in Cristo ; è una vocazione univ ersale per i credenti, non semplicemente per coloro che hanno un compito particolare di predicazione o di insegnamento nell'assemblea locale della chiesa. L'obiettivo di questo sito è quindi quello di glorificare il Signore rendendo conto di questa speranza che è in noi. Questo sito è una sorta di sotto-sito di un altro, che tratta argomenti generali, e che si trova al link xsdeuso v .wixsite.co m/xs de u sov condividendo con quest o una parte dell'indirizzo web. Per conoscerne le finalità, vi invitiamo a consultare quel sito all'indirizzo xsde usov.wixsite.com/xsdeusov/vocazione mentre all'indirizzo xsdeusov.wixsite.co m/xsdeusov/elen co -siti c'è un collegamento a un elenco dei siti gestiti. Le citazioni bibliche riportate sono spesso parziali e possono omettere parti del discorso come le congiunzioni (che sono poco scorrevoli quando un testo viene citato parzialmente), oppure devono aggiungere tra parentesi quadre i sostantivi a cui i pronomi fanno riferimento. Vi invitiamo a leggere anche il contesto dal quale le citazioni sono tratte. Questo sito non necessita di offerte o donazioni, pertanto non le accetta; vi invitiamo a ricordarvi dei poveri, come il Signore ha detto: "i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene" ( Marco 14:7 ). Questo sito utilizza esclusivamente la versione gratuita di Wix e non versa alla piattaforma alcun pagamento o altro tipo di compenso economico. INFORMAZIONI TECNICHE SU QUESTO SITO: Non garantiamo il corretto funzionamento, la sicurezza e l'affidabilità dei link presenti in questo sito. Oltre tasti e icone, i link in questo sito sono sottolineati e distinguibili dal colore: Bianco sottolineato: link in fondo alle pagine "Informativa sulla privacy", "Lingue" e "Do Not Sell My Personal Information" che diventa una scritta senza collegamento, "Your data will not be transferred to any 3rd party" in fondo alle pagine del sito se si decide di utilizzarne la funzione. verde sottolineato: ancore o collegamenti ad altre pagine di questo stesso sito, xsdeusov.wixsite.com/preterismo-parziale arancione sottolineato: ancore a punti nella stessa pagina di questo sito giallo sottolineato: link per l'apertura di documenti). W ix salva sul sito filesusr.com i documenti caricati su questo sito. blu sottolineato: collegamenti al sito laparola.net per i riferimenti ai testi biblici in lingua italiana celeste sottolineato: link ad altri siti gestiti insieme a questo (questo è un link all'elenco dei siti) fucsia sottolineato: collegamenti alla piattaforma Wix, utilizzata per la costruzione di questo sito viola sottolineato: collegamenti ad altri siti esterni (eccetto questa stessa scritta viola, che non è un link) Sebbene non sia nell'interesse di questo sito il raccogliere informazioni personali (cosa che, vista la finalità di evangelizzazione propria di questo sito, riteniamo anzi inopportuna), ciò potrebbe avvenire ugualmente per ragioni legate alla sua dipendenza da Wix . Vi invitiamo a leggere l' informativa sulla privacy . Oltre al materiale in italiano (lingua originale del sito), sono presenti traduzioni in altre lingue di parte dei contenuti ; vi si può accedere dall'icona del mondo in alto a sinistra. Al link xsdeusov.wixsite.com/xsdeusov/elenco-siti ci sono i collegamenti a tutti i siti gestiti insieme a questo, per conoscere il vangelo e per approfondimenti di temi specifici.
- Vangelo | Preterismo Parziale
L'EVANGELO DI GESÙ CRISTO Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo: 15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo ». Marco 1:14-15 L'apostolo Paolo scrive: Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, 2 mediante il quale siete salvati , purché lo riteniate quale ve l'ho annunciato; a meno che non abbiate creduto invano.3 Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati , secondo le Scritture; 4 che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno , secondo le Scritture... ( 1 Coririnzi 15:1-4 ) Non mi vergogno del vangelo , perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede Romani 1:16 La predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio [...] Ma noi predichiamo Cristo crocifisso ( 1 Corinzi 1:18-23 ) Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato . Romani 10:9 Il messaggio del vangelo, l'unico annuncio mediante il quale Dio dà la salvezza, è questo: Dio comanda a tutti di ravvedersi e di credere in Gesù, il Signore; egli fu crocifisso e morì per i peccati di chiunque crede in lui, ma fu risuscitato dai morti. Il vangelo promette la salvezza dal peccato e dalla morte a chiunque crede: come Gesù visse una vita senza peccato e ora vive nella vita eterna con il corpo glorificato dopo la risurrezione, così i salvati saranno glorificati e resi perfetti, essendo i loro peccati espiati da Gesù al posto loro sulla croce ed essendo stati giustificati dal Signore risorto. Il fatto che Dio comandi che tutti si ravvedano e credano al vangelo per la salvezza è ancora oggi sempre lo stesso e varrà per tutta la durata della storia, fino al giorno del giudizio ( Atti 17:30-31 ); questo comando riguarda ciascuna persona, riguarda quindi chiunque stia leggendo queste parole: Dio comanda a chiunque stia leggendo di ravvedersi e di credere in Cristo. Credere al va ngelo è più importante di qualunque altra cosa , perché è Dio ad aver stabilito questo per la sua gloria e come unico mezzo per la salvezza degli esseri umani. Per un approfondimento sul messaggio del vangelo aprite questo link al nostro altro sito dove ciò è spiegato: Sito generale: xsdeusov.wixsite.com/xsdeusov Credere al vangelo è più importante di qualunque altra cosa , supera la conoscenza del preterismo parziale e di qualunque altra opinione riguardante l'escatologia; questo sito preterista parziale è specifico per questo, ma presuppone la conoscenza del vangelo. Se non conoscete il vangelo della salvezza in Cristo Gesù visitate prima di tutto questa pagina del sito generale: xsdeusov.wixsite.com/xsdeusov/salvezza
- Daniele 8 | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo Daniele 8 IL MONTONE E IL CAPRO Il capitolo 8 di Daniele è più chiaro rispetto ad altre parti del libro (per questo qui è trattato prima del capitolo 7), perché nel testo stesso è fornita un'interpretazione che identifica i regni simboleggiati nella visione: si parla dei re di Media e Persia e del re di "Javan"; questo nome indica un popolo europeo che è identificato senza particolari criticità con quello greco, e per questo molte traduzioni rendono il termine "Javan" direttamente con "Grecia" senza translitterare il termine ebraico. https://www.laparola.net/testop.php?riferimento=Da8 I versetti che inquadrano il contesto storico di riferimento per la visione sono Dan iele 8:1,20-21 dove si di ce che: -la visione avviene al tempo di Baldassar (re babilonese) -il montone rappresenta i re di Media e Persia -il capro rappresenta il re di Grecia (termine ebraico "Javan"). Utilizzando i re babilonesi della parte narrativa come "ancora storica" (Baldassar visse nel VI secolo a.C.) è possibile collocare storicamente i regni a cui si fa riferimento in Daniele 8. Storicamente l'impero Achemenide, frutto della conquista del regno dei Medi da parte dei Persiani (nel 550 a.C.) conquistò quello Neo-Babilonese nel 539 a.C. Nel Libro di Daniele ciò è descritto nella parte narrativa (in particolare in Daniele 5:28-31 ), dove il dominio da parte di Medi e Persiani segue il dominio dei Caldei (ossia i Babilonesi). I re di Media e Persia del versetto 20 sono quindi quelli dell'impero Achemenide (impero Medo-Persiano), che storicamente durò fino al 331 a.C. quando fu soppiantato dall'impero di Alessandro detto "Magno " (Impero detto Greco, Macedone o Ellenistico). Ciò è simboleggiato in Daniele 8:5-7 dal capro che vince il montone: il montone (Media e Persia nel versetto 20) rappresenta quindi l'impero Achemenide, mentre il capro (Grecia o "Javan", nel versetto 21) è l'impero di Alessandro Magno. Da qui il testo continua al versetto 8 descrivendo la divisione dell'Impero di Alessandro Magno verso i quattro punti cardinali (storicamente, con la sua morte l'impero fu diviso). Le quattro maggiori divisioni dell'Impero Greco furono l'Impero Tolemaico (in Egitto), L'Impero Seleucide (in Siria), il Regno di Pergamo e il Regno di Macedonia. Ciò è rappresentato dai quattro corni che sorgono al posto del gran corno che era Alessandro Magno (versetti 21 e 22). Storicamente nessuno dei quattro regni ellenistici durò oltre il I secolo a.C., ciò è da tenere in considerazione per comprendendere il simbolo del piccolo corno, che proviene da uno dei quattro (versetti 8 e 9). Per le azioni del piccolo corno e in particolare per la soppressione del sacrificio quotidiano (versetto 11) esso è da identificarsi con Antioco IV detto "Epifane", sovrano Seleucide, che profanò il tempio ebraico nel 168 a.C.; il tempio fu purificato e messo nuovamente in funzione nel 165 a.C., ciò è commemorato dalla festa ebraica di Hannukkah (detta anche festa delle luci o festa della dedicazione, come in Giovanni 10:22 ). Le "duemilatrecento sere e mattine" ( Daniele 8:14 ) sono un riferimento alla durata dei soprusi anti-ebraici di Antioco IV prima della purificazione del tempio. Affermare che Antioco IV non ha nulla a che fare con il piccolo corno di Daniele 8, come fanno alcuni gruppi, è un tentativo di interpretazione dettato dal desiderio di cercare un differente adempimento del testo; escludere Antioco IV dall'interpretazione è un errore perché l'unica volta che il sacrificio quotidiano nel secondo tempio ebraico fu interrotto sotto il dominio ellenistico fu nel 168 a.C. (fu interrotto nuovamente nel I secolo d.C. con la guerra Giudeo-Romana, ma in quel momento storico i regni ellenistici erano già terminati). Il testo di Daniele 8 suggerisce che questa visione riguardi in particolar modo il popolo ebraico e non sia necessario attribuire alla visione una portata "universale". Questi riferimenti al popolo ebraico sono: -il fatto che dall'inizio del capitolo 8 la lingua originale del testo torna ad essere l'ebraico, la lingua particolare di questo popolo, mentre nella parte centrale del Libro di Daniele (dalla seconda parte del versetto di Daniele 2:4 fino alla fine del capitolo 7, ossia Daniele 7:28 ) il testo era in aramaico, lingua franca in Medioriente. -il tema dei versetti 10-14, dove si parla della religione del popolo ebraico, come si comprende dall'uso di termini tipici che possono riferirsi soltanto da essa e non a una religione pagana: "esercito del cielo" al v10 (in questo contesto indica l'esercito celeste di Dio, non semplicemente gli astri); il "capo" di quell'esercito (Dio), il "sacrificio quotidiano", il "santuario" al v11; la "verità" "gettata a terra" nel v12, espressione che particolarmente esclude che si parli di paganesimo; al v13, nuovamente il "sacrificio continuo", poi "luogo santo"; infine al v14 si parla di purificazione del santuario. -al versetto 24 si parla del "popolo dei santi"; in un contesto ebraico, che è quello del Libro di Daniele ( Daniele 1:1-3 ) sarebbe innaturale e forzato escludere dall'interpretazione il popolo ebraico stesso. Le ragioni generalmente addotte da chi esclude Antioco IV dall'interpretazione sono legate al fatto che si parla di fatti riguardanti la"fine" nei versetti 17, 19 e 23. Spesso si assume che la "fine" sia il termine della storia umana per come la conosciamo. Ciò potrebbe essere vero, ma in questo contesto non è richiesto dal testo, anzi non è affatto implicato perché il testo, come detto sopra, riguarda in particolare il popolo ebraico e non l'umanità intera. Il montone e il capro rappresentano il dominio achemenide e quello ellenistico, in questo caso visti da una prospettiva ebraica. La "fine" si riferisce al termine del dominio ellenistico sul popolo ebraico o, equivalentemente, indica che la "visione delle sere e delle mattine" (v26) cioè la purificazione del santuario avviene alla fine del periodo storico simboleggiato dal montone e dal capro e riguarda un "tempo lontano" (v 26) dal regno di Baldassar re di Babilonia (v1). Questa indipendenza dal domionio ellenistico fu possibile a partire dalle vittorie in seguito alla rivolta dei Maccabei; proprio le loro azioni portarono alla purificazione del tempio nel 165 a.C. Questa rivolta dei Maccabei portò alla graduale emancipazione fino a un regno propriamente strutturato sotto la dinastia Asmonea. Un altra ragione per ritenere che la visione del montone e del capro riguardi un preciso momento storico ma non parli della "fine totale" è l'assenza di un tema che è comune invece alle altre parti apocalittiche del libro: l'eternità. Le rivelazioni di Daniele 2, 7, 9 e la visione finale (capitoli 10-12) parlano dell'instaurazione di qualcosa di eterno (o che dura per sempre): -in Daniele 2: si dice: "Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d'un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre" ( Daniele 2:44 ) -in Daniele 7: si parla di "regno eterno" ( Daniele 7:27 ), "dominio eterno" e "regno che non sarà distrutto" ( Daniele 7:14 ); si dice che: "i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, eternamente" ( Daiele 7:1 8 ). -in Daniele 9 uno dei fini collegati alle settanta settimane è "stabilire una giustizia eterna" ( Daniele 9:24 ). -nella visione finale (capitoli 10-12) si parla di "vita eterna" ed "eterna infamia" ( Daniele 12:2 ) e di risp lendere "come le stelle in eterno" ( Daniele 12:3 ). Il fatto che, al contrario, nella visione del montone e del capro manchi il riferimento a qualcosa di eterno può quindi essere un indicazione del fatto che tale visione intende rappresentare la fine di un periodo storico, al quale segue implicitamente un altro, in cui nulla di eterno è propriamento instaurato a differenza di quanto avviene nelle altre visioni. Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Daniele, grande visione finale | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo DANIELE 10, 11 E 12 LA GRANDE VISIONE FINALE La grande visione finale è costituita per la maggior parte di un discorso pronunciato da un uomo comparso in visione a Daniele ( Daniele 10:20-12:4 ), tale discorso è profetico e ci si riferisce a volte ad esso come a "Daniele 11" (in realtà inizia un po' prima e finisce un po' dopo il capitolo 11). Esso è preceduto dal racconto di un digiuno da parte di Daniele e dell'inizio della visione, con alcuni dialoghi tra Daniele gli uomini apparsigli ( Daniele 10:1-19 ) e seguito dall'epilogo ( Daniele 12:5-13 ), in cui, prima della conclusione, Daniele è perlesso, ma gli vengono rivelate informaioni aggiuntive (quanto comprensibili siano dal punto di vista di Daniele, non è chiaro) e viene esortato ad avviarsi verso la fine, con la promessa che riceverà la sua parte di eredità "alla fine dei tempi" ( Daniele 12:13 ). La prima parte della visione comprende un'indicazione temporale: nel terzo anno di Ciro (c. 10 v. 1); dovrebbe corrispondere circa all'anno 537 a.C., perché la conquista di Babilonia avvenne nel 339 a.C. che sarebbe quindi il primo anno di Ciro per Daniele. Il testo dal c. 10 v. 2 descrive un digiuno di tre settimane da parte di Daniele, seguite dalla visione. L'uomo apparso in visione afferma di aver desiderato rispondere alla perghiera di Daniele fin da subito, ma di essere stato trattenuto per 21 giorni (cioè tre settimane, la durata del digiuno di Daniele) per lottare contro il "principe di Persia" fino ad avere ricevuto l'aiuto di "Michele, uno dei primi capi" (c.10, vv. 12-13). Esistono differenti possibili interpretazioni di questo passo: una è che il principe di Persia sia una potenza "angelica"" (non necessariamente "buona") assegnata al regno di Persia, mentre Michele difende il popolo di Dio (vedere c. 10 v 21 e c. 12 v. 1). Che cosa spinge Daniele a pregare e digiunare? Il testo non lo dice, però, sappiamo dal capitolo precedentre che si aspettava la fine dell'esilio di Babilonia e un nuovo tempio in cui ci saranno offerte a Dio ( Daniele 9:1-2,17,26-27 ). Perciò, per quanto riguarda i 21 giorni, è stato ipotizzato che, se ciascuno di essi rappresentasse un anno come nel caso delle " settanta settimane ", il fatto che il principe di Persia trattenga il messaggero per 21 giorni potebbe significare che il regno di Persia tarderà 21 anni a permettere al popolo di Dio la ricostruzione del tempio. La ricostruzione iniziò nel sesto anno di Dario ( Esdra 6:14-16 ), circa il 516 a.C. cioè 21 anni dopo il 537, l'anno della visione. Questa identificazione del possibile significato dei 21 giorni è solo ipotetica, perché il testo non dà un'intrerpretazione di questo numero, a differenza di altre parti del Libro di Daniele dove c'è una spiegazione esplicita fornita. Questa prima parte, prima del lungo discorso profetico, dice quale sia l'argomento della rivelazione: la descrizione di una "grande lotta" (c10 v1); a Daniele viene detto dal messaggero "sono venuto a farti conoscere ciò che avverrà al tuo popolo negli ultimi giorni; perché è ancora una visione che concerne l'avvenire" (c10 v14). Si parla degli ultimi giorni in relazione al popolo di Daniele, cioè il popolo ebraico. Ciò è confermato più avanti in Daniele 12:6-7 , dove è detto che la fine delle cose straordinarie profetizzate nella visione avverrà "quando la forza del popolo santo sarà interamente spezzata". Prima della lunga profezia, il messaggero dice a Daniele che gli vuole "far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità" (c10 v21); questa menzione di un libro della verità suggerisce che il messaggero stia recitando, leggendo o riassumendo qualcosa di scritto in questo "libro della verità" (ciò non deve stupire: si parlava di libri anche nella visione delle quattro bestie in Daniele 7:10 ). In seguito, in Daniele 12:4 , viene detto al profeta di sigillare "il libro sino al tempo della fine"; è possibile che il libro che deve essere sigillato da Daniele sia proprio il libro della verità menzionato dal messaggero (c10 v21). Dopo ancora si ribadisce che ci sono parole "nascoste e sigillate fino al tempo della fine" (c12 v9), che perciò nemmeno Daniele conosce. L'intero capitolo 11 comprende una profezia che parla di molteplici eventi storici. Per i versetti da 1 a 35, c'è un grande consenso tra la maggior parte dei commentatori, sia credenti sia non, su quali siano gli eventi storici cui il testo fa riferimento (con eccezioni, come gli Avventisti e altri gruppi o singoli): si tratta del periodo storico dal VI secolo a.C. (dominio persiano in Medioriente) fino al II secolo a.C. (regno di Antioco IV Epifane, re Seleucide). I versetti dal 36 fino alla fine del capitolo 11 (e anche il capitolo 12) sono invece noti per essere di difficile interpretazione, e non esiste un'opinione nettamente maggioritaria condivisa dai commentatori; si parla come possibli identificazioni (spesso mutualmente esclusive) di: tentativi fallimentari di profezia (commenntatori scettici), ancora Antioco IV Epifane, Impero Romano, Erode il Grande, Prima Guerra Giudaica (I secolo d.C.), avvenimenti del periodo Medievale, Moderno o della contemporaneità o un periodo nel futuro. Da notare che il discorso profetico termina con l'annuncio della vita eterna: "Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno; gli uni per la vita eterna, gli altri per la vergogna e per una eterna infamia. 3 I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che avranno insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in eterno." ( Daniele 12:2-3 ). A Daniele, proprio alla fine del libro, viene promesso di ricevere la sua parte di eredità nella resurrezione (con l'espressione "ti rialzerai", resa nell'antica traduzione greca di Daniele 12:13 con "ἀναστήσῃ", "anastese", cioè "stare di nuovo in piedi", "risuscitare"). Il tema della risurrezione con la salvezza per i giusti o della eterna infamia, spiega uno dei modi in cui Dio opera salvezza giustizia anche quando ciò non sembra evidente dallo svolgersi della storia umana. Per esempio in Daniele 3:17-18 , i tre amici di Daniele avevano dichiarato la possibilità che Dio potesse non intervenire per salvarli dalla morte nella fornace ardente; ciò significa che Dio è dalla parte dei suoi servi che hanno subito ingiustizie anche se lo svolgersi della storia umana sembrerebbe dire il contrario, perché Dio darà loro salvezza, riscatto e vita eterna alla risurrezione. Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
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- Paralleli Dan 7 e 8, Medo-Persia | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo DANIELE 7 E 8 MEDO-PERSIA La presenza di visioni mendiante creature che simboleggiano regni nei capitoli 7 e 8 del Libro di Daniele, permette di mettere a confronto questi due differenti testi. Ci si può chiedere innanzitutto se abbia senso supporre un parallelismo rigoroso tra le due visioni. Il numero differente di animali (quattro nel capitolo 7, due nel capitolo 8), però, preclude questa possibilità di schematizzazione. Rimane però la possibilità che i due animali del capitolo 8 abbiano i loro paralleli nel capitolo 7. Inoltre sono da esaminare altre espressioni in comune nei due capitoli, come "quattro venti del cielo" (Daniele 7:2; 8:8 ), "popolo dei santi" (Daniele 7:27; 8:24 ) e "piccolo corno" (Daniele 7:8; 8:9 ). I due animali di Daniele 8 sono identificati esplicitamente come Medo-Persia il montone mentre il capro come il dominio Ellenistico. Non c' è un animale a rappresentare il regno Caldeo nonostate l'indicazione temporale della visione nel terzo regno di Baldassar, che è un re Babilonese, quindi a visione non rappresenta l'intero periodo da quel momento in poi, ma solo una sua parte. Da notare che Media e Persia, in linea con quanto accade precedentemente (Daniele 5:28,31; 6:6-8,12,15 ), sono considerate un'unico dominio. In Daniele 7 invece, la prima bestia indica Babilonia, che è contemporanea a Daniele; è ragionemvole identificare i due animali di Daniele 8 con due delle alte tre bestie di Daniele 7; tenendo conto dell'ordine di apparzione, si può fare in 4 modi: 1-orso con montone e leopardo con capro; 2-orso con montone e bestia orribile con capro; 3-leopardo con montone e bestia terribile con capro; 4-orso con un corno del montone, leopardo con l'altro corno del montone, bestia terribile con capro. il caso 4 non funziona perché supporre attribuisce a due bestie (orso e leopardo) un solo animale con due corna (il montone) mentre attribuisce un animale con uno e poi 4 corna (il capro) a una sola bestia che però ha 10 corna (la bestia terribile). Il caso 3 non funziona perché tra Babilonia e Medo-Persia non ci sono altri domini (Daniele 5:28 ), quindi l'orso rimarrrebbe senza attribuzione storica Il caso 2 non funziona perché tra Medo-Persia e Ellenismo non ci sono altri domini (Daniele 8:6-7,20-21 ), quindi il leopardo rimarrebbe senza attribuzione storica. Il caso 1 quindi rimane l'unica interpretazione coerente con i simboli. L'orso e il montone rappresentano il dominio Medo-Persiano, mentre il leopardo e il capro rappresentano quello Ellenistico. Quattro venti del cielo : questa espressione ragionevomente indica i quattro punti cardinali. L'utilizzo nel capitolo 8 di questa espressione è chiaro, perché è virtualmente indisputato che si tratti di un riferimento diretto alla divisione dell'impero di Alessandro Magno in quattro maggiori regni, alla sua morte. Da notare che la divisione avviene "verso i quattro venti del cielo"; si tratta appunto di un'azione di allontamento, cioè di separazione. Nel capitolo 7, i quattro venti si scatenano "sul Mar Grande" (espressione con cui solitamente si indica il Mar Mediterraneo, contrapposto al più piccolo Mar Morto). Non si utilizza un'espressione di allontanamento o di separazione, come invece nel capitolo 8. Popolo dei santi : questa espressione ragionevomente indica il popolo ebraico. Il contesto del Libro di Daniele è quello ebraico, e questo è il popolo messo da parte per Dio in base a Levitico 20:22-26 . Piccolo corno : Nei due capitoli compare il simbolo del piccolo corno. Sembrerebbe naturale interpretare queste due menzioni di un piccolo corno come parallele, in modo che nei due passi il piccolo corno si riferisca ad una stessa figura. Ciò è fatto da alcune corretti interpretative, soprattutto storiciste e futuriste che non tengono conto del fatto che il piccolo corno del capitolo 8 non appare nel vuoto (se così fosse potrebbe potenzialmente rappresentare una qualsiasi realtà successiva ad Alessandro Magno), ma sul capro, che rappresenta l'Ellenismo. Per questo fatto, che il piccolo corno di Daniele 8 cresce sull capro (l'Ellenismo), e peril fatto che la quarta bestia del capitolo 7 non è l'ellenismo (perché esso era già rappresentato dal leopardo) non è permesso identificare come paralleli questi due riferimenti a un piccolo corno nei capitoli 7 e 8, nonostante la simbologia uguale e la similitudine delle loro azioni. Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy