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- Preterismo parziale | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo PRETERISMO PARZIALE Questo sito si propone di esporre la concezione escatologica nota come "preterismo parziale" (dall'inglese "partial preterism"). Secondo l'opinione preterista parziale, la maggior parte delle profezie bibliche spesso associate al "tempo della fine" si sono già avverate entro il I secolo d.C. Il ritorno di Gesù Cristo per il giudizio finale e la risurrezione dei morti sono invece eventi futuri che Dio porterà sicuramente a compimento . La studio dell'escatologia cristiana, seppur importante, è secondario alla conoscenza del vangelo della salvezza in Cristo; se non lo conoscete, vi invitiamo a leggerlo qui . Preterismo parziale: alcune domande e risposte Cosa significa "preterismo"? Ha qualcosa a che fare con i preti? "Preterismo" è una parola legata al termine latino "praeterita", che indica il "passato"; si potrebbe ugualmente dire "passatismo". Quindi il suo significato non ha nulla a che fare con i preti. Perché "passatismo" allora? Significa ritenere che il passato sia importante? Di più: il preterismo è una visione d'insieme data dalle intepretazioni dei passi profetici e (soprattuto) apocalittici della Bibbia (e in particolare del Libro dell'Apocalisse) secondo la quale la maggior parte (preterismo parziale) o tutte (preterismo completo) le profezie si sono già realizzate. Significa credere che le profezie bibliche siano in realtà post-eventum, cioè pronunciate dopo che gli eventi che descrivono si sono già realizzati? No, secondo il preterismo le profezie bibliche sono autentiche, cioè rivelate da Dio prima degli eventi che predicono. Semplicemente, nel caso di molte predizioni (che riguardavano eventi futuri al momento della rivelazione) gli eventi descritti in esse si sono già verificati e adesso sono nel nostro passato. In realtà tutti i cristiani intepretano in maniera preteristica alcune predizioni della Bibbia, come per esempio il rinnegamento di Pietro, realizzatosi ancor prima di essere scritto nei Vangeli (per esempio Matteo 26:33-34,69-75 ). Come è possibile arrivare a queste conclusioni? La risurrezione dei morti sarebbe già avvenuta nel passato? Il preterismo completo sostiene proprio questo, ma per farlo deve ritenere che la risurrezione sia una fatto puraramente spirituale (rendendo quindi la risurrezione dei morti diversa da quella di Cristo, confrontare Romani 6:5; 1 Corinzi 15:12-20 con Luca 24:36-43 ) oppure fisico ma avvenuto "segretamente" e solo per persone vissute fino ad una certa epoca, contraddicendo l'dea di una sconfitta finale della morte (che segue il discorso sulla risurrezione in 1 Corinzi 15:23-26 ). Il preterismo parziale (che noi riteniamo essere corretto) invece, non presuppone affatto che tutte le profezie si siano già adempiute, ma semplicemente ritiene che la maggior parte di esse si sia già avverata; la risurrezione dei morti è tra quelle ancora in attesa di adempimento. Questo significa che molte profezie sono ancora incompiute, per esempio tutte le profezie che riguardamo gli ultimi giorni? La scrittura applica alcune espressioni come "ultimi giorni" all'epoca degli apostoli ( Ebrei 1:1-2, Atti 2:17 ), in particolare la Lettera agli Ebrei parla di come il sistema religioso dell'Antico Patto fosse prossimo a scomparire; il patto del Sinai era ai suoi ultimi giorni durante il tempo degli apostoli ( Ebrei 8:8-9,13 ). Oltre a questo "preterismo parziale" che voi ritenerte essere corretto, e il "preterismo completo" che ritenete contrario all'insegnamente biblico sulla risurrezione dei morti, esistono altre possibilità per intepretare i passaggi profetici, per esempio l'Apocalisse? Sì esistono altre correnti interpretative. Utilizzare l'Apocalisse come esempio è comodo. Alcuni ritengono che l'Apocalisse non sia una vera e propria rivelazione, ma che contenga affermazioni post-eventum. Questa affermazione nega ciò che il libro stesso dice di essere, cioè una autentica "Rivelazione di Gesù Cristo" ( Apocalisse 1:1 ). Altri pensano che tutta o la maggior parte dell'Apocalisse riguardi eventi futuri, questa corrente intepretativa è chiamata spesso "futurismo". Altri ritengono che l'Apocalisse descriva principalmente lo svolgersi della storia umana dal momento della rivelazione a Giovanni fino ai nuovi cieli e alla nuova terra. Tale corrente intepretativa è detta "storicista" o "istoricista". Altri ancora ritengono che l'Apocalisse per la maggior parte non descriva profeticamente eventi specifici (passati o futuri), ma descriva simbolicamente avvenimenti o realtà spirituali, come le persecuzioni dei credenti, la provvidenza, la gloria e la giustizia di Dio. Quest'ultima corrente è chimata "idealista" o "spiritualista". Perché ritenete che sia corretto il preterismo parziale? Una risposta completa sarebbe molto lunga; una ragione è che l'Apocalisse, scritta nel I secolo d.C. dice che gli eventi che descrvive devono avvenire "tra breve", in un "tempo vicino", "tra poco", "presto" ( Apocalisse 1:1,3; 22:6,7,12,20 ). Però in questo caso allora tutti gli avvenimenti dovrebbero essere già accaduti, non soltanto una parte... Apocalisse 20:2-7 parla di un periodo di mille anni, numero che noi riteniamo un simblolo per indicare un tempo molto lungo (mille è spesso un numero simbolico, come nei salmi 84:10; 90:4; 91:7; 105:8; 1 Samuele 18:7; 2 Pietro 3:8 ) , alludendo quindi a qualcosa che intrinsecamente non può avvenire "presto" per i contemporanei di Giovanni. Riteniamo che gli avvenimenti non ancora accaduti siano proprio quelli di cui si parla nelle digressioni, come questa di Apocalisse 20 che introduce una "scala dei tempi" diversa da quella utilizzata sistematicamente nel resto del libro. In tal senso, dire che l'Apocalisse parla della fine del mondo, come comunemente viene ripetuto, non è scorretto, ma mette in risalto qualcosa che non è il tema principale del libro. Quali sono altre ragioni per sotenere il preterismo parziale? Apocalissse 17 è un capitolo fondamentale per comprendere quale sia l'argomento principale dell'intero libro, perchè svela il significato di alcuni simboli; in esso si parla di un re che "è", ossia è vivente al momento della visione, e si descrivono avvenimenti che riguardano i due re successivi. Le vicende che riguardano le entità simboliche indicate come "la bestia" e "Babilonia" (e che occupano la parte centrale dell'Apocalisse, dal capitolo 13 al capitolo 19) si devono perciò svolgere in un tempo relativamente breve: il tempo dei regni di tre re a partire da quello regnante del momento della visione. Di cosa parla quindi principalmente l'Apocalisse? Riteniamo che l'Apocalisse descriva principalmente la fine del sistema religioso dell'Antico Patto, che, sebbene reso obsoleto fin dalla redenzione operata da Cristo sulla croce, continuò ritualmente ad esistere fino alla distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. La gran città ( Apocalisse 11:8; 17:18 ) è identificata con la città in cui Gesù è stato crocifisso (Gerusalemme) ed è simboleggiata dalla donna chiamata "Babilonia. la grande" ( Apocalisse 17:3-5 ). Gerusalemme fu distrutta, come descritto in Apocalisse 17:16 ; la bestia rappresenta la potenza di Roma, città dei sette monti ("Septimontium" in latino) con la quale Gerusalemme era prima alleata (vi sedeva sopra, Apocalisse 17:9 ). Preterismo parziale, argomenti: Libro di Daniele Discorso sul monte degli ulivi Libro dell'Apocalisse Altre pagine: Vangelo About Privacy
- Vocazione | Preterismo Parziale
"Glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazi oni" 1 Pietro 3:15 Questa esortazione della Prima Le ttera di Pietro è per tutti coloro che credono in Cristo ; è una vocazione univ ersale per i credenti, non semplicemente per coloro che hanno un compito particolare di predicazione o di insegnamento nell'assemblea locale della chiesa. L'obiettivo di questo sito è quindi quello di glorificare il Signore rendendo conto di questa speranza che è in noi. Questo sito è una sorta di sotto-sito di un altro, che tratta argomenti generali, e che si trova al link xsdeuso v .wixsite.co m/xs de u sov condividendo con quest o una parte dell'indirizzo web. Per conoscerne le finalità, vi invitiamo a consultare quel sito all'indirizzo xsde usov.wixsite.com/xsdeusov/vocazione mentre all'indirizzo xsdeusov.wixsite.co m/xsdeusov/elen co -siti c'è un collegamento a un elenco dei siti gestiti. Le citazioni bibliche riportate sono spesso parziali e possono omettere parti del discorso come le congiunzioni (che sono poco scorrevoli quando un testo viene citato parzialmente), oppure devono aggiungere tra parentesi quadre i sostantivi a cui i pronomi fanno riferimento. Vi invitiamo a leggere anche il contesto dal quale le citazioni sono tratte. Questo sito non necessita di offerte o donazioni, pertanto non le accetta; vi invitiamo a ricordarvi dei poveri, come il Signore ha detto: "i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene" ( Marco 14:7 ). INFORMAZIONI TECNICHE SU QUESTO SITO: Non garantiamo il corretto funzionamento, la sicurezza e l'affidabilità dei link presenti in questo sito. Oltre tasti e icone, i link in questo sito sono sottolineati e distinguibili dal colore: Bianco sottolineato: link in fondo alle pagine "Informativa sulla privacy", "Lingue" e "Do Not Sell My Personal Information" che diventa una scritta senza collegamento, "Your data will not be transferred to any 3rd party" in fondo alle pagine del sito se si decide di utilizzarne la funzione. verde sottolineato: ancore o collegamenti ad altre pagine di questo stesso sito, xsdeusov.wixsite.com/preterismo-parziale arancione sottolineato: ancore a punti nella stessa pagina di questo sito giallo sottolineato: link per l'apertura di documenti). W ix salva sul sito filesusr.com i documenti caricati su questo sito. blu sottolineato: collegamenti al sito laparola.net per i riferimenti ai testi biblici in lingua italiana celeste sottolineato: link ad altri siti gestiti insieme a questo (questo è un link all'elenco dei siti) fucsia sottolineato: collegamenti alla piattaforma Wix, utilizzata per la costruzione di questo sito viola sottolineato: collegamenti ad altri siti esterni (eccetto questa stessa scritta viola, che non è un link) Sebbene non sia nell'interesse di questo sito il raccogliere informazioni personali (cosa che, vista la finalità di evangelizzazione propria di questo sito, riteniamo anzi inopportuna), ciò potrebbe avvenire ugualmente per ragioni legate alla sua dipendenza da Wix . Vi invitiamo a leggere l' informativa sulla privacy . Oltre al materiale in italiano (lingua originale del sito), sono presenti traduzioni in altre lingue di parte dei contenuti ; vi si può accedere dall'icona del mondo in alto a sinistra. Al link xsdeusov.wixsite.com/xsdeusov/elenco-siti ci sono i collegamenti a tutti i siti gestiti insieme a questo, per conoscere il vangelo e per approfondimenti di temi specifici.
- Discorso sul monte degli ulivi | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo DISCORSO SUL MONTE DEGLI ULIVI Il discorso sul monte degli ulivi è contenuto nei vangeli sinottici: in Matteo 24, in Marco 13; e in Luca 21. È così chiamato perche è un discorso pronunciato da Gesù mentre si trovava sul monte degli ulivi, fuori Gerusalemme. Spesso è intepretato come una descrizione degli eventi che concernono il ritorno di Gesù e la risurrezione dei morti. Un'interpretazione preterista parziale di questo discorso consiste nel mostrare come in realtà il tema principale sia in realtà una serie di avvenimenti del I secolo d.C. e in particolare la distruzione del tempio ebraico e della città di Gerusalemme da parte dei Romani. I Vangelo About Privacy
- Paralleli Dan 8 e 11, Antioco IV | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo DANIELE 8 E 11 ANTIOCO IV I Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Paralleli Dan 7 e 8, Medo-Persia | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo DANIELE 7 E 8 MEDO-PERSIA La presenza di visioni mendiante creature che simboleggiano regni nei capitoli 7 e 8 del Libro di Daniele, permette di mettere a confronto questi due differenti testi. Ci si può chiedere innanzitutto se abbia senso supporre un parallelismo rigoroso tra le due visioni. Il numero differente di animali (quattro nel capitolo 7, due nel capitolo 8), però, preclude questa possibilità di schematizzazione. Rimane però la possibilità che i due animali del capitolo 8 abbiano i loro paralleli nel capitolo 7. Inoltre sono da esaminare altre espressioni in comune nei due capitoli, come "quattro venti del cielo" (Daniele 7:2; 8:8 ), "popolo dei santi" (Daniele 7:27; 8:24 ) e "piccolo corno" (Daniele 7:8; 8:9 ). Quattro venti del cielo : questa espressione ragionevomente indica i quattro punti cardinali. L'utilizzo nel capitolo 8 di questa espressione è chiaro, perché è virtualmente indisputato che si tratti di un riferimento diretto alla divisione dell'impero di Alessandro Magno in quattro maggiori regni, alla sua morte. Da notare che la divisione avviene "verso i quattro venti del cielo"; si tratta appunto di un'azione di allontamento, cioè di separazione. Nel capitolo 7, i quattro venti si scatenano "sul Mar Grande" (espressione con cui solitamente si indica il Mar Mediterraneo, contrapposto al più piccolo Mar Morto). Non si utilizza un'espressione di allontanamento o di separazione, come invece nel capitolo 8. Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Privacy | Preterismo Parziale
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- Daniele 2 | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo Daniele 2 IL SOGNO DELLA STATUA Il capitolo 2 di Daniele , (il sogno della statua) fa parte della sezione narrativa di Daniele, ma presenta già una vera e propria rivelazione in linea con quanto avviene nella parte finale del libro. Il capitolo inizia in ebraico ma passa completamente all'aramaico già da una frase all'interno del versetto 4. La parte su cui ci si concentra per lo studio del preterismo parziale è quella finale del capitolo ( Daniele 2:31-45 ). https://www.laparola.net/testop.php?riferimento=Da2 Il capitolo inizia con un'indicazione cronologica: nel secondo anno di Nabucodonosor. Questa indicazione è importante perché il regno stesso di Nabucodonosor è simboleggiato nel sogno della statua; essa fornisce quindi un'ancora storica per l'interpretazione del sogno, come discusso più avanti. Prima del racconto vero e proprio del sogno e della sua interpretazione, la parte narrativa di questo capitolo mette in risalto alcune questioni di per sé rilevanti per il preterismo parziale: A) Il re intende mettere alla prova i suoi consiglieri per quanto riguarda la capacità di interpretare il sogno (v 9). Il Libro di Daniele propone quindi la possibilità di testare pretese capacità sovrannaturali, ma al contempo esso stesso si propone come un libro contenente rivelazioni sovrannaturali; il Libro di Daniele è in grado di superare la prova a cui furono sottoposti i consiglieri del re? La conclusione di questo studio preterista parziale è che Daniele supera questa prova ed è pertanto coerente con le aspettative che propone. B) Nella maggior parte dei libri profetici della Bibbia, Dio parla in prima persona quando dà delle profezie (per esempio mediante l'espressione "così parla il SIGNORE", come in Isaia 22:15; Geremia 2:5; Ezechiele 2:4; Amos 1:3; Abdia 1; Michea 3:5; Aggeo 1:2; Zaccaria 1:3; Malachia 1:4 ), il libro di Daniele però, non contiene questa espressione o altre equivalenti. Daniele è quindi un autentico profeta? I versetti 19-22 e 27-30 chiariscono la provenienza delle rivelazioni sovrannaturali: Dio. Che sia il SIGNORE (cioè Yhwh) la fonte della rivelazione per Daniele è dato per scontato nel resto del libro (ciò è chiaro in Daniele 9:20-23 ). Perciò Daniele è un autentico profeta, sebbene differente dagli altri per modalità di rivelazione e missione. Il sogno e la sua interpretazione (versetti 31-45) riguardano quattro regni succesivi, rappresentati da quattro parti della strtua (di materiali differenti) dei quali il primo è quello di Nabucodonosor. Al tempo dei re del quarto regno, un altro regno, che non sarà distrutto, è fatto sorgere da Dio. L'identificazione della testa d'oro come Nabucodonosor (v37) è fondamentale per l'interpretazione, perché chiarifica il punto di partenza per il conteggio di quattro regni successivi L'identficazione dei re deve riguardare il sovrano in quanto autorità di un determinato regno, non in quanto individuo; quando Daniele dice a Nabuconosor "la testa d'oro sei tu" ( Daniele 2:38 ), sta parlando di lui come re di Babilonia. L'identificazio ne dei re come cariche e non come individui è necessaria perché l'alternativa non è compatibile con quanto emerge dal Libro di Daniele, in quanto: -Se i re fossero i quattro individui nominati nel Libro di Daniele, questi sarebbero Nabucodonosor, Baldassar, Dario il Medo e Ciro; dopo Ciro dovrebbe iniziare un regno fatto sorgere da Dio, ma Daniele 2:44 parla di re al plurale nel constesto della quarta parte della statua (non delle prime tre). Ciò sarebbe insensato se ogni parte rappresentasse un singolo individuo. -Il capitolo 7 parla di una successione di ben dieci re ( Daniele 7:24 ), il numero dei quali supera quindi le quattro parti della statua. Il primo regno è quindi quello Neo-Babilonese (Caldeo), personificato da Nabucodonosor stesso; per i regni successivi l'identificazione si deve basare su altri passi del Libro di Daniele e sulla storiografia; un altra vicenda della parte narrativa di Daniele esplicita chi succedette al regno Babilonese, si tratta dei Medi e Persiani ( Daniele 5:28-30 ), che sono quindi rappresentati dal busto d'argento. Nonostante la presenza di due etn ie, Medi (come Dario, Daniele 5:31 ) e Persiani (come Ciro, Daniele 10:1 ), Media e Persia sono da considerarsi uniti in un'unica realtà politica, perché hanno leggi comuni ( Daniele 6:8,12,15 ) e perché rappresentate da un unico animale in un'altra visione ( Daniele 8:20 ). Le pagine successive, oltre a analizzare ulteriormente alcuni temi già trattati, servono anche per le identificazioni della terza e della quarta parte della statua. Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Daniele 11 | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo DANIELE 11 I . I. Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Paralleli Dan 2 e 7, quattro regni | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo DANIELE 2 e 7 I QUATTRO REGNI I Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Daniele 9 | Preterismo Parziale
Daniele 9 LE SETTANTA SETTIMANE Il capitolo 9 di Daniele , (che contiene la profezia delle settanta settimane) differisce per molti aspetti dalle visioni precedenti; la rivelazione infatti è più breve, priva di immagini simboliche, ma densa di contenuti; il popolo ebraico, Gerusalemme e il tempio sono i soggetti espliciti e le settanta settimane sono un periodo di tempo con finalità ben determinate. https://www.laparola.net/testop.php?riferimento=Da7 SITUAZIONE STORICA il capitolo 9 si apre con un'indicazione cronologica: nel primo anno di Dario il Medo (v1). Questo porta ad alcuni interrogativi storici, perché al di fuori del Libro di Daniele non esistono riferimenti indipendenti certi a questa persona. Sono stati fatti alcuni tentativi di identificazione, ma nessuno ha riscosso un ampio consenso. Secondo alcune interpretazioni scettiche la figura di Dario il Medo sarebbe completamente una finzione letteraria. Questo studio non intende cercare di dimostrarne la storicità da fonti extrabilbiche, perché ciò non è necessario per l'interpretazione. Infatti secondo Daniele 5:30-31 , Dario il Medo, succedette a Baldassar (Babilonese); la caduta di Babilonia avvenne nel 539 a.C., questo permette senza problemi di identificare il primo anno di Dario come quello della caduta di Babilonia o il successivo. Si tenga in considerazione quindi che il primo anno di Dario il Medo è anche il primo in cui gli ebrei a Babilonia non furono più sotto i Babilonesi, che li avevano deportati. Questo spiega bene il riferimento ai settant'anni di esilio profetizzati da Geremia ( Geremia 25:11-12; 29:10 ) cui si fa riferimento al v1. L'inizio del capitolo introduce quindi la tematica del numero 70, che è importantissima e viene ripresa nei versetti finali, da 24 a 27 IL TEMA DELLA PREGHIERA E LA RISPOSTA La rivelazione delle settanta settimane, data nella seconda parte del capitolo , è la risposta ad u na preghiera (v 23); per questo motivo alcuni elementi sono comuni o correlati . Alcuni concetti e termini cardine espressi nella preghiera da Daniele e impiegati anche da Gabriele nella risposta sono: peccato (vv 16,20 e v 24), iniquità (vv 13,16 e v24), giustizia (vv 7,16,18 e v 24), desolazione/devastazione (ebraico "shamem", vv 17, 18 e vv 26,27), santuari o (v 17 e v 26), città/ Gerusalemme (vv 7,12,16,18 e vv 24,25,26,27). La rivelazione portata da Gabriele fornisce una risposta proveniente da Dio, che ha ascoltato la preghiera e comunica la sua scelta per risolvere le varie questioni che turbano Daniele: "Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo" (v 24); il versetto 24 dà il quadro spirituale di quanto Dio intende realizzare, mentre i successivi versetti, 25,26,27 ne indicano il modo di attuazione concreto nella storia d'Israele, in particolare facendo riferimento alla città di Gerusalemme e al santuario, che Daniele aveva menzionato nella preghiera. DURATA DELLE SET TANTA SETTIMANE Le settimane della profezia (vv 24-27) sono generalmente considerate come "settimane di anni" (anche da chi non crede che si tratti di una vera profezia, come si discute sotto ); alcune ragioni sono le seguenti: -il termine ebraico "shabua", utilizzato per indicare la settimana di sette giorni, in realtà signi fica genericamente "settetto", perciò è perfettamente lecito postulare che il "settetto" sia costituito da qualc osa di diverso dai classici "giorni". -La risposta di Gabriele parte dalla considerazione di Daniele sui 70 anni di esilio, l'ordine di grandezza a cui si fa implicitamente riferimento è quindi quella di anni, non di giorni. -Il concetto di "settimane di anni" è esplicito in Levitico 25: 8 . -70 settimane di giorni significherebbero 490 giorni, cioè circa una anno e quattro mesi, ma gli eventi descritti nella profezia suggeriscono una scala temporale più ampia: bisogna innanzitutto attendere un ordine di restauro per la città,, essa deve essere ricostruita, deve avvenire un'invasione con conseguente distruzione della città del santuario e ci deve essere la stipula di un pa tto. -In Ezechiele 4:4-6 e in Numeri 14:34 , Dio stabilisce che il numero di giorni equivalga a allo stesso numero di anni. QUANTO DURA UN ANNO? Attenzione, questa sezione è molto tecnica ( perché la profezia delle settanta settimane è di carattere matematico) e potrebbere rendere poco agevole il flusso del discorso generale, può essere momentanemanete saltata e analizzata in seguito per colmare le lacune e tracciare le ragioni dei dati utilizzati nel ragionamento . Quan to dura un anno? Sembra una domanda superflua, perché il nostro calendario gregoriano è molto preciso e segue il cilco delle stagioni, ma, in realtà, nel contesto ebraico antico esistono più possibiltà: -Calendario solare puro, cioè una calendario che segue il ciclo delle stagioni . Sappiamo che la durata di un anno solare è circa 365,25 giorni) -Calendario luni-solare, mantiene sincronizzati i mesi con i cicli lunari variando la durata dei mesi (o 29 o 30 giorni) e contemporaneamente rimane allineato alle stagioni aggiungendo un 13esimo mese quando inizia ad essere sfasato.La durata media degli anni nei calendari lunisolari è identica a quella nei calendari solari puri, perché non c'è sfasamento rispetto alle stagioni. -Calendario lunare puro: mantiene sincronizzati i mesi con i cicli lunari variando la durata dei mesi (o 29 o 30 giorni) ma considera tutti gli anni di 12 mesi, quindi non si mantiene allineato alle stagioni (un mese ad un certo punto che si trovasse in estate sarà in primavera dopo alcuni anni). -Calendari "matematici", cioè che contano in modo schematico e uniforme il passare di mesi e anni senza rimanere agganciati ad a lcun evento astronomico . (Similmente al ciclo dei sette giorni settimanali, che è puramente matematico perché non è associato né stagioni né a fasi lunari) . Alcune possibili durate dell'anno per un calendario matematico, partendo da presupossizioni di somiglianza con le durate astronomiche sono: di 365 o 366 giorni (approssimazioni in difetto o eccesso dell'anno solare), 364 giorni (un'approssimazione dell'anno solare che, essendo divisibile per 7, permette un ciclo esatto di settimane). 355 o 354 giorni (approssimazioni in eccesso o in difetto per l'anno lunare puro). Infine un'altra possibiltà è data da una schematizzazione dal calendario lunisolare secondo questo ragionamento: la durata più frequente del mese lunare è di 30 giorni, la maggior parte degli ann i ha 1 2 mesi. Perciò immaginando un calendario di 12 mesi di 30 giorni ciascuno si ottiene un anno di esattamente 360 giorni di durata. Questa durata potrebbe sembrare artefatta e estranea alla cultura agricola basata sui cicli naturali che erano necessariamentre seguiti dal popolo ebraico; tuttavia esistono molte ragioni bibliche per pensare che anche un tale calendario di 360 giorni potesse essere utilizzato. Probabili riferimenti alla durata dei mesi nella Bibbia: nella Bibbia non ci sono versetti che dicano "la durata del mese è N giorni", tuttavia quando si fa riferimento a periodi di tempo compa tibili con la durata di un mese, l'unico numero esplicitatao è sempre il 30, mai il 29 (che è pero necessario per mantenere in funzione i calendari lunari) QUAL È IL PUNTO DI PARTENZA DELLE SETTIMANE ? Attenzione, questa sezione è molto tecnica ( perché la profezia delle settanta settimane è di carattere matematico) e potrebbere rendere poco agevole il flusso del discorso generale, può essere momentanemanete saltata e analizzata in seguito per colmare le lacune e tracciare le ragioni dei dati utilizzati nel ragionamento . Stabilite le possibili durate totali delle settanta settimana, occorre trovarne il punto di partenza. Il v25 afferma che è "dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme"; inoltre aggiunge che "essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi". Le vicende relative al ritorno dall'esiio e alla ricostruzione di Gerusalemme sono narrate nella Bibbia in Esdra e Neemia . Tra le proposte per la data rilevante per la profezia delle settanta settimane (quindi associate ad un ordine di ricostruzione di Gerusalemme ) ci sono: -L'editto di Ciro nel primo anno di regno (alla fine dell'esilio), in Esdra 1:1-4 (parallelamente a 2 Cronache 36:22-23 ) -Il decreto confermativo di Dario in Esdra 6:6-12 . -ll decreto di Artaserse di Esdra 7:12-26 . -Le lettere regie di Artaserse, nel ventesimo anno di regno in Neemia 2:1,5,7-8,11 . INTERPRETAZIONE COME PROFEZIA AUTENTICA l'interpretazione delle 70 settimane come profezia autentica. Individua il punto di partenza in una delle date sopra proposte per l'ordine di ricostruire Gerusalemme e conta quando termina la sessantanovesma settimana di anni, utilizzando come durata dell'anno uno dei metodi sopra descritti. Esistono due principali proposte. Una ritiene che inizi nel 457 a.C. (data degli avvenimenti di Esdra 7:12-26 . ) e termini esattamente 483 anni solari dopo, cioè nel 27 d.C. (occorre tenere presente che non c'è un "anno zero", perché, si passa dall'1 a.C: all'1 d.C.). Il secondo metodo, che ci sembra più coerente con il testo, individua l'inizio delle settimane con le lettere di ricostruzione date a Neemia ( Neemia 2:1,5,7-8,11 . ) nel 445 a.C: (o 444 a.C:), ventesimo anno di Artaserse I (il primo anno di regno del quale fu il 464 a.C.); la durata dell'anno utilizzata per il conto è quella dell'anno di 360 giorni, descritto sopra (durata chiamata anche "anno profetico"). In base al testo l'inizio avviene nel mese di Nisan (marzo o aprile); 69 settimane di anni sono 483 anni. Se ciascuno fosse di 360 giorni, il totale delle 69 settimane risulta di 173880 giorni. Questo numero di giorni corrisponde a 476 anni del calendario giuliano più 21 giorni. (476x365,25+21=173880). Questo porta il termine della sessantanovsima settimana nel 32 d.C. (o nel 33 d.C.) 21 giorni dopo, quindi circa nel mese di aprile del 32 d.C. (o 33 d.C.), perché -445+476, saltando l'anno zero che non esiste nel calendario giuliano, fa 32. Questo periodo di tempo è compatibile con quello della morte di Gesù, il Messia (la crocifissione avvenne nel mese di Nisan nei primi anni 30 del I secolo d.C. ) INCONGUENZE DELLA SPIEGAZIONE SCETTICA -Il punto di partenza delle 70 settimane proposto dalla tesi scettica è circa nel 606 o 605 a.C., ma non si tratta di un ordine (o "una parola") sulla ricostruzione di Gerusalemme, bensì la profezia dell'esilio a Ba bilonia ( Geremia 25:1,11-12;29:10 ). -Il periodo persiano dovrebbe essere breve in base alla tesi scettica su l capitolo 7, che identifica il leopardo Daniele 7:6 con la P ersia (che a vrebbe soltanto 4 re persiani, come le quattro teste del leopardo, parallelamente a Daniele 11:2 ), mentre nelle 70 settimane secondo la critica scettica la durata postulata dal Libro di Daniele per l'impero Persiano è di circa 2 secoli, come quella della storiografia questo perché l'autore, a conoscenza della duranta dell'esilio (Daniele 9:1-2) e della cronologia della storia sotto i regni ellenistici (Daniele 11:3-20), calcolando perfettamente la distanza tra l'inizio dell'esilio babilonese e gli avvenimenti di Antioco IV Epifane, dimostrerebbe di sapere esattamente quanto era durato l'impero Persiano . Quindi c'è una contraddizione su quale concez ione il Libro Daniele avrebbe riguardo la durata dell'impero Persiano. -La porzione di "7 settimane" è in pratica omessa (o considerata sovrapposta al resto delle settimane oppure contata utilizzando un'altra unità temporale molto più piccola, come i giorni) cosicché il numero degli anni totali considerati è circa di 441. (Aggiungendo i 49 anni rimast i, il termine delle 70 settimane sarebbe non intorno al 164 a.C. ma al 115 a.C., molto dopo la vicenda di Antioco IV Epifane) Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Daniele 1-6 | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo PRETERISMO PARZIALE: INIZIO DELLO STUDIO DEL LIBRO DI DANIELE Daniele 1-6 LA PARTE NARRATIVA II primi sei capitoli del libro di Daniele sono narrativi; parlano di alcuni episodi significativi che riguardno Daniele e i suoi tre compagni d'esilio a Babilonia. Anche questa parte narrativa è importante per lo studio del preterimo parziale in Daniele perché: A) letterariamente forma un tutt'uno con la parte più apocalittica (gli ultimi capitoli, dal 7 al 12), sulla quale lo studio escatologico generalmente si concentra maggiormente; così l'unitarietà del libro di Daniele permette di individuare parallelismi e temi comuni che chiarificano o rafforzano le interpretazioni della parte apocalittica. B) presenta elementi apocalittici (ossia di rivelazione proveniente da Dio), anche con un adempimento "a lungo termine". C) costituisce un'"ancora storica" che permette di determinare il significato generale delle visioni ponendo dei forti limiti ad una speculazione soggettiva. https://www.laparola.net/testop.php?riferimento=Da1-6 A) Il Libro di Daniele, pur nella diversità di generi leterari che presenta, funziona in maniera organica per il modo in cui presenta i temi fondamentali del libro (sovranità e giustizia di Dio). Elementi lessicali, strutturali o immagini simili ricorrono anche in parti separate del libro, rendendole intrecciate e talvolta interdipendenti per l'esegesi. Alcuni esempi sono: -La presenza di una "statua sognata" e di una "statua costruita" getta un collegamento tra il capitolo 2, narrativo e apocalittico e il capitolo 3, esclusivamente narrativo. -i riferimenti a profanazioni o distruzioni del tempio ai capitoli 1,5, 8, 9 e 11 è un tema ricorrente attraverso tutto il libro. -la struttura concentrica della parte aramaica (capitoli 2-7): sogno profetico su regni futuri (2), persecuzione di fedeli di Dio (3), giudizio su un re (4), giudizio su un altro re (5), persecuzione di un giusto (6), visione notturna profetica su regni futuri (7). -Il ruolo di "ponte" del capitolo 7, in aramaico come i precedenti, ma che presenta le visioni di Daniele come i successivi. -Il tema della persecuzione o dell'opposizione alla fede, capitoli 1,3,6,7,8,11. -la contrapposizione tra un cuore umano e un cuore di bestia capoitoli 4 e 7. -l'uso di animali simbolici nei capitoli 7,8 -il contetggio di "tempi" nei capitoli 4,7,12 -la salvezza di Dio capitoli 3,6,12 B) Il capitolo 2, che contiene il sogno della statua di Nabucodonosor, presenta una rivelazione e la relativa spiegazione ( Daniele 2:31-45 ). La visione apocalittica, pur essendo raccontanta in una cornice narrativa, è analoga a quanto descritto nei capitoli finali (7-12), ed è rilevante per lo studio del preterismo parziale nel Libro di Daniele perché parla di un futuro lontano, riferendosi a regni successivi a quello di Nabucodonosor ( Daniele 2:39-44 ). Anche i capitoli 4 e 5 contengono rivelazioni sovrannaturali a sovrani Babilonesi (rispettivamente un altro sogno per Nabucodonosor e una scritta misteriosa per Baldassar), ma l'adempimento in questi casi avviene già durante la vita stessa di questi re. C) Il Libro di Daniele presenta riferimenti temporali espliciti ad anni di regno di sovrani del regno di Giuda, dell'Impero Caldeo e di quello Achemenide ( Daniele 1:1,21; 2:1; 7:1; 8:1; 9:1-2; 10:1; 11:1 ). Molti studiosi ritengono storicamente irrilevanti queste indicazioni cronologiche (perché non solo la stesura finale del libro, ma anche l'origine del suo contenuto è da loro sempre successivo anche di secoli rispetto alle date riportate); questo studio preterista parziale considera però prima di tutto il testo effettivo del libro, senza tenere in considerazione presunte datazioni dei contenuti del libro o della sua stesura finale (anche perché questo studio ha lo scopo di mostrare che è coerente considerare Daniele come un libro di origine sovrannaturale; si farà notare alla fine che invece se si importano nel ragionamento presupposti anti-sovrannaturalistici la spiegazione per l'esistenza del Libro di Daniele non è coerente). Le datazioni storiche riguardano l'ultima parte del VII secolo a.C. e il VI secolo a.C.; permettono quindi senza particolari divergenze di identificare il contesto storico delle narrazioni e sono utili per comprendere alcuni punti di partenza e elementi delle visioni apocalittiche. Daniele 1-6, la parte narrativa Daniele 2, il sogno della statua Daniele 8, le quattro bestie Daniele 7, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy
- Daniele 7 | Preterismo Parziale
Preterismo parziale: escatologia blbica cristiana. I libri profetici e apocalittici, come il Libro di Daniele e l'Apocalisse, sono esempio di profezie adempiute e mostrano la sovranità di Dio sull'universo Daniele 7 LE QUATTRO BESTIE Il capitolo 7 di Daniele , (la visione delle quattro bestie) è qui trattato successivamenente all'ottavo ( visione del montone dell capro ). Questa inversione nella trattazione dei capitoli può essere utile perché, a differenza dell'ottavo capitolo, il settimo non specifica i nomi dei regni di cui parla ; risulta più conveniente affrontarlo ora, dopo che il metodo d'interpretazione è già stato utilizzato per l'altra visione. https://www.laparola.net/testop.php?riferimento=Da7 il capitolo 7 parla di quattro regni seguiti da un regno fatto sorgere da Dio (vv 17-18), ciò è analogo a quanto descritto nel capitolo 2 . Per questo motivo è ragionevole studiare l'eventuale esistenza un parallelismo tra questi due capito li, tenendo conto della necessità di testare successivamente se questo supposto parallelismo sia corretto o inconsistente con l'esegesi e nel secondo caso rinunciarvi (ma la conlusione di questo studio è che i due capitoli sono effettivamente paralleli). L'impiego di animali simbolici per indicare gli imperi è analogo a quanto compare nel capitolo 8; tuttavia il numero di questi animali è differente (quattro e due), è quindi da escludersi un parallelismo rigoroso, ma è possibile utilizzare schemi del capitolo 8 (che sono già stati in grado di decifrare il significato storico dei simboli della visione del montone e del capro) per interpretare questo capitolo 7. Con queste nozioni è possibile procedere con l'identificazione. LA PRIMA BESTIA, IL LEONE La prim a bestia, il leone (v 4) ha alcune caratteristiche già presentate parlando del giudizio subito da Nabucodonosor (in Daniele 4:16,33 ) in particolare, le carateristiche rilevanti per il capitolo 7 sono le ali o le penne d'aquila e il cuore umano. Mentre Daniele 4:16,33 descrive l'abbassamento di Nabucodonosor, il versetto 4 del capitolo 7 parla invece della sua riabilitazione ("fu fatto stare in piedi come un uomo"), in analogia a Daniele 4:36 . Dato questo legame con il capitolo 4, il leone deve essere collegato a Nabucodonosor; ciò è analogo alla testa della statua in Daniele 2:38 . Perciò sia nel sogno della statua, sia in questa visione dei quattro animali, il primo regno ad essere simboleggiato è quello rappresentato da N abucodonosor, ossia l'Impero Neo-Babilonese (Caldeo). Per questa prima bestia il parallelismo tra capitolo 7 e 2 è difficilmente contestabile ed è solitmente accettato anche dagli scettici . LA SECONDA BESTIA, L'ORSO La seconda bestia, l'orso (v 5) segue la prima , che rappresentava Babilonia. Presumendo il parallelismo con il capitolo 2, questa bestia deve rappresentare il regno successivo a quello Babilonese, ossia quello Medo-Persiano (Achemenide). Ciò è descritto in Daniele 5:28-31 e storicamente accettato. Analogamente a quanto detto per il busto d'argento di Daniele 2:32,39 , Medi e Persiani devono essere considerati come un'unica entità politica, perché -hanno un'unica legge ( Daniele 6:8,12,15 ) -sono nominati insieme come coloro che conquistano il regno Babilonese ( Daniele 5:28 ) -nella visione del capitolo 8 sono rappresentati da un solo animale ( Daniele 8:20 ) , dire che l'orso del versetto 5 rappresenta soltanto una delle due etnie (solo Medi oppure solo Persiani), significherebbe utilizzare un metodo diverso da quello chiaramente impiegato nell a visione del montone e del capro. LA TERZA BESTIA, IL LEOPARDO La terza bestia, il leopardo (v 6) segue la seconda, che rappresentava la Medo-Persia; sappiamo dal capitolo 8 che l'impero successivo è quello greco (in ebraico "Javan"), rappresentato dal capro ( Daniele 8:21 ); ciò corrisponde a quanto riportato dalla storiografia. Il leopardo rappresenta perciò la Grecia, cioè l'Impero Ellenistico di Alessandro "Magno", che conquistò quello Achemenide. Questo leopardo ha quattro ali; è ragionevole pensare che sia in grado di volare, e ciò potrebbe essere analogo al fatto che il nmontone del capitolo 8 si muova "senza toccare il suolo" ( Daniele 8:5 ). Ha quattro teste; questo numero può essere messo in parallelo con le quattro corna che spuntano sul capro in Daniele 8:8,22 . Secondo l'ipotesi scettica, il leopardo rappresenterebbe invece la Persia (soltanto la Persia, perché l'orso rappresenterebbe soltanto la Media e non l'intero Impero Achemenide) e le quattro teste sarebbero i quattro re descritti in Daniele 11:2 . Ciò non è possibile perché l'identificazione dei re Persiani in Daniele 11:2 esclude che il primo dei quattro sia Ciro, che è sovrano al momento della visione dei capitoli 10, 11 e 12 ( Daniele 10:1 ); per la trattazione di questo passo vedere la pagina sulla visione finale di Daniele . Storicamente i re Persiani furono molti di più, ma l'interpretazione scettica ritiene che il Libro di Daniele contenga molti errori storici, uno dei quali sarebbe proprio il numero dei sovrani persiani. Storicamente il periodo dell'Impero Achemenide durò circa 208 anni (dal 539 a.c al 331 a.C.); suddividendo questo periodo tra cinque regnanti (Dario il Medo e quattro sovrani persiani) si trova che mediamente ognuno di essi avrebbe dovuto regnare circa 41 anni, una media molto alta (inoltre Dario il Medo aveva già 62 anni quando iniziò a regnare, Daniele 5:31 , (perciò per i quattro re Persiani la media di durata dei regni dovrebbe esser maggiore). Se invece si immaginano durate di regni mediamente minori, bisognerebbe affermare che il Libro di Daniele ritenga che il periodo di dominio Persiano sia minore di quella storicamente stabilito, ma così i presunti calcoli per cercare di far funzionare le 70 settimane secondo gli scettici non funzionanerebbero più (vedere la sezione de dicata della pagina su Daniele 9 ). LA QUARTA BESTIA, TERRIBILE E CON DIECI CORNA La q uarta bestia, descritta come terribil e, avente dieci corna (v 7) segue la terza, che rappresenta il dominio Ellenistico. Sto r icamente questo fu soppiantato da Roma. Questa identificazione del quarto regno con Roma è rifiutata presumibilmente da tutti gli studiosi che non accettano un'origine sovrannaturale del Libro di Daniele (del quale esistono frammenti risalenti al II secolo a.C. come il manoscritto di Qumran indicato dalla sigla 4Q114), perché essi ritengono che daniele contenga soltanto profezie post-eventum che arrivano fino ad Antioco IV (morto nel 164 a.C.) e profezie fallite sulla sua morte. Un'altra argomentazione sarebbe che mentre il Libro di Daniele parla chiaramente di Caldei, Medi, Persiani e Greci (Javan), non nomina esplicitamente i Romani; ma ciò, anche secondo l'ipotesi anti-sovrannaturalistica non è del tutto corretto corretto: infatti le menzioni di un "gene rale" in Daniele 11:18 e di "navi di Chittim" in Daniele 11:30 sono considerate senza problemi come riferimenti a interventi dei Romani anche da chi consi d era la "visione finale" come post eventum. Il Libro di Daniele chiaramente parla dei greci, pur utilizzando un termine ebraico ( Javan ) che non è la translitterazione del modo in cui i Greci e Macedoni chiamavano sé stessi. A llo stesso modo "Chittim" (o "Kittim"), che indica l'isola di Cipro, è usato per indicare i R omani basandosi sulla loro provenienza geografica ; non viene utilizzato una versione translitterata del termine "Roma " o "Romani". LE CORNA DELLA QUARTA BESTIA Il ru olo delle corna della quarta bestia (v7) contribuisce a chiarirne l'interpretazione . Esist ono due compresnsioni leggermente diverse di ciò che il testo dice; quella più comune (espressa anche nella traduzione italiana qui proposta) ritiene che ci siano di eci corna iniziali, alle quali si aggiungerebbe un undic esimo "piccolo corno" (v8); l'altra r itiene che il testo non obblighi a ritenere che il "piccolo corno" sia un undicesimo oltre i dieci , ma che sia uno dei dieci, inizialmente piccolo, che cresce facendone cadere altri tre (v8). A seconda di come è compreso il testo, le corna in to tale sarebbero quindi dieci o undici, comprendenti tre corna fatte cadere e un "piccolo corno". L'interpretazione anti-sovrannaturalistica ritiene che la quarta bestia rappresenti l'ellenismo e identifica di conseguenza le corna sopra di essa; il piccolo corno è considerato essere Antioco IV "Epifane", sovrano Se leucide; questa proposta di identificazione può risultare a prima vista convincente per alcune ragioni: -uno stesso simbolo, un "piccolo corno" identificher ebbe la stessa persona nei capitoli 7 e 8. -le azioni del piccolo corno, in particolare il suo perseguitare il popolo dei santi (identificabile senza problemi come popolo ebraico) sono compatibili con quanto fece Antioco IV. La durata di "un tempo, dei tempi e la metà di un tempo" (v25) sarebbe un'approsimazione della durata delle azioni di Antioco, similmente al capitolo 8 , con il periodo di "duemilatrecento sere e mattine" ( Daniele 8:14 ) . Però la quarta bestia rappresenta Roma, non l'Ellenismo, che è rappresentato dalla terza, come argomentato sopra; l'allineamento delle corna è perciò con sovrani Romani. In particolare il piccolo corno che perseguitò il popolo dei santi è Vespasiano, che fece addirittura distruggere Gerusalemme nel 70 d.C.; egli assunse il potere in seguito alla guerra civile successiva alla morte di Nerone (68 d.C.) ; durante la guerra civile, tre imperatori si susseguirono rapidamente (Galba, Otone Vitellio), ma il vincitore finale , il quarto, fu proprio Vespasiano (per questo il 69 d.C. è noto come l'anno dei quattro imperatori). Ciò spiega il significato delle tre corna cadute (vv 8, 20, 24). La visione si focalizza su quanto avviene al "popolo dei santi", il popolo ebraico; tale contesto deve essere tenuto in considertazione per l'identificazione delle dieci corna: infatti, nei precedenti "passaggi di regno" il popolo ebraico è sempre coinvolto, passivamente, nel cambiamento. Dopo l'esilio babilonese si ritrova immediatamente sotto il dominio Persiano fin dal momento conqusista di Babilonia. Allo stesso modo, l'ellenismo sconfisse l'Impero Achemenide e inglobò subitò i popoli mediorientali sotto di esso, tra cui il popolo ebraico. Il Libro di Daniele si interessa di imperi pagani, ma la prospettiva naturalmente adottata è quella ebraica. Ciò deve valere anche per la quarta bestia e le corna su di essa. Numerando a ritroso le dieci corna, cioè dieci capi Romani prima di Vespasia no, si ha: Vitellio (10), Otone (9), Galba (8), Nerone (7), Claudio (6), Caligola (5), Tiber io (4), Ottaviano Augusto (3), Giulio Cesare (2). Questi furono i "cesar i"; di essi Giulio Cesare fu l'unico ad esistere prima del vero e proprio "Impero Romano", essendo dittatore a vita nella Repubblia c Romana, e diede inizio al titolo di "cesare" prima della sua ascesa al potere. Sembra mancare all'appello un capo Romano; ma in realtà al momento dell'ascesa di Giulio Cesare, la Giudea era già parte della provincia romana della Palestina. Questa conquista avvenne ad opera di Pompeo (1), che l'annesse nel 64 a.C. Guardando la storia dal punto di vista della nazione ebraica, la sottomissione a Roma comincia con la conquista di Pompeo, nel 64 a.C. continua sotto il dittatore Giulio Cesare e prosegue sotto i regni dei "cesari" fino al 70 d.C., sotto Vespasiano, anno in cui, con la distruzione del tempio, della stessa Gerusalemme e delle istituzioni ebraiche ( come il Sinedrio) la nazione ebraica viene distrutta e i giudei sono in parte uccisi, in parte deportati e in parte dispersi dentro e fuori l'impero Romano . Daniele 2, il sogno della statua Daniele 7, le quattro bestie Daniele 8, il montone e il capro Daniele 9, le settanta settimane Daniele 10, 11 e 12, la grande visione finale Vangelo About Privacy